Sale, il nemico nel piatto: tanti rischi, non solo la pressione

Insaporitore per eccellenza, il sale in realtà andrebbe limitato fortemente. I suoi rischi non riguardano solo la pressione: eccoli tutti.

Quante volte, ai fornelli, ci siamo dimenticati di aggiungere quel famoso pizzico di sale e abbiamo preparato una pietanza insipida? Può infatti capitare di scordarsene, ma questo è il danno minore: a cottura ultimata se ne può aggiungere un po’ e riparare al danno. Se se ne mette troppo, invece, è decisamente più difficile tornare indietro: oltre a rovinare la ricetta, una quantità eccessiva di sale è dannosa anche per la salute.

Attenzione all'abuso di sale
Devi usare meno sale: è pericoloso – CK12.it

La questione più conosciuta in merito al sale è quella che riguarda la pressione sanguigna. Chi soffre di ipertensione, cioè pressione alta, dovrebbe infatti ridurne la quantità in modo drastico. In realtà, però, il sale ha molte altre influenze non del tutto positive sulla salute del corpo: eccole tutte.

Perché dovresti ridurre il sale: dannoso su ogni fronte

Lo studio in merito alle conseguenze negative del sale sulla salute globale dell’individuo è stato coordinato dal Karolinska Institutet di Stoccolma ed è stato pubblicato su European Heart Journal – Open. La ricerca ha analizzato i dati di più di 10mila svedesi con un’età compresa tra i 50 e i 64 anni, coinvolti in un progetto di ricerca sulla salute cardiovascolare.

Attenzione al sale
Sale dalla saliera: meglio non eccedere – CK12.it

Secondo gli studi, si può affermare che un aumento del sale introdotto nella dieta corrisponde a un aumento del rischio di arterosclerosi nelle arterie del collo e del cuore. Per ogni grammo in più di sodio escreto nelle urine si registrava un incremento del rischio del 17%: si parla della formazione di placche nelle carotidi, le arterie del collo, e nei vasi che arrivano al cuore, cioè le coronarie. Per di più, questo aumentato rischio di aterosclerosi in correlazione al sale introdotto nella dieta è del tutto indipendente dall’eventuale ipertensione: anche in soggetti con valori di pressione perfetti, il rischio di placche nelle arterie aumenta.

In una nota allo studio, il suo primo firmatario Jonas Wuopio ha scritto: “È interessante notare che i risultati sono stati confermati anche quando abbiamo ristretto le nostre analisi ai partecipanti con pressione sanguigna normale o a quelli senza malattie cardiovascolari note. Di fatto, quindi, al sale deve stare attento non solo chi ha già patologie pregresse, ma tutti: per ridurne la quantità, è buona abitudine sostituirlo con spezie e aromi, che donano sapore alle pietanze senza conseguenze negative per la salute.

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