Bikini Off è il nome dell’applicazione che sta prendendo piede tra i più giovani, con non poche preoccupazioni.
L’app è stata creata in Francia lo scorso anno ed oggi è sempre più diffusa, in particolare tra i giovani. In Italia ha attirato l’attenzione pubblica il caso di due ragazzi di 14 anni, diventati protagonisti di una vicenda ormai virale sul web. Quello che alcuni vedono come uno scherzo di poco conto, fa in realtà parte di un fenomeno sempre più allarmante, davanti al quale il Garante dell’Infanzia ha espresso la volontà di intervenire.
Monica Sansoni, Garante dell’Infanzia della Regione Lazio, ha deciso di dare vita al progetto “Genitori al centro, missione adolescenza” con l’organizzazione di una serie di incontri formativi nelle scuole, nelle parrocchie e all’interno dei gruppi sportivi. L’obiettivo è sensibilizzare i più giovani e gli adulti sul tema delle nuove tecnologie che, ormai, hanno completamente rivoluzionato le nostre vite.
Con queste iniziative, Sansoni intende mettere in guardia i ragazzi e le ragazze sull’utilizzo di app come Bikini Off, una new entry collegata ad un fenomeno che negli ultimi anni è diventato alquanto popolare sul web, ovvero il deepfake. La Garante dell’Infanzia è intervenuta in seguito all’episodio sopracitato riguardante i due 14enni.
I protagonisti della vicenda sono stati denunciati dopo aver scattato una foto ad una ragazza minorenne, senza il consenso di quest’ultima, e aver utilizzato Bikini Off per denudarla. L’app – alla quale è possibile accedere tramite Telegram – consente agli utenti di caricare foto di persone vestite, le quali vengono successivamente denudate attraverso l’intelligenza artificiale.
Nonostante sia stata lanciata solamente un anno fa, è diventata già molto popolare, in particolare tra gli users più giovani. Tuttavia, come affermato da Sansoni, non si tratta di una “semplice bravata”. Il caso dei due 14enni ne è un esempio: l’uso dell’app per togliere i vestiti alla loro coetanea costituisce un reato. Infatti, comporta la produzione di materiale pedopornografico e la sua diffusione.
Alla fine, i due adolescenti non sono andati incontro a nessuna pena. Si sono limitati ad eliminare le foto dai loro cellulari e far fare lo stesso ai compagni ai quali le avevano inviate. La vicenda si è conclusa senza ulteriori indagini, ma ciò non significa che la pericolosità di app come Bikini Off possa essere sottovalutata.
Queste piattaforme ricorrono al deepfake, una tecnologia che se messa nelle mani sbagliate potrebbe portare ad esiti devastanti, soprattutto per le donne. Il fenomeno si fa sempre più preoccupante. Negli ultimi anni, infatti, le app che tramite l’intelligenza artificiale permettono di produrre materiale pornografico sfruttando le immagini di persone ignare (sostituendo, per esempio, il viso e il corpo di una ragazza a quello di un’attrice di film per adulti) sono sempre più diffuse e accessibili.
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