È un controllo che può rivelarsi di vitale importanza quello dei nei della pelle. Ci sono cinque dettagli da verificare per intervenire subito in caso del potenziale rischio di sviluppare un melanoma
Una regola semplice ma che può evitare il peggio. Chiamata ABCDE e che consente, attraverso una semplice analisi visiva, di capire quale possa essere il rischio di sviluppare un melanoma e correre subito ai ripari recandosi da un dermatologo ed eventualmente da altri specialisti.
Stiamo parlando dell’osservazione dei nei, veri e propri campanelli d’allarme quando parliamo di tumori della pelle, la cui conformazione ci può dire molto sul proprio stato di salute. E permette anche di capire se la macchia cutanea sia da considerarsi sospetta o meno.
Il metodo in questione, identificato con le prime cinque lettere dell’alfabeto, esiste da decenni ma non è noto a tutti dato che spesso si tende a preoccuparsi poco dei propri nei e del correlato profilo di rischio di sviluppare un melanoma. Invece è essenziale, sia per chi ne ha tanti sia per chi ne ha pochi ma anche e soprattutto per chi si rende conto della presenza di un neo là dove prima non c’era, controllarli con scrupolo seguendo la regola descritta da Robert Friedman della New York University School of Medicine sulle pagine di CA: A Cancer Journal for Clinicians per la prima volta nel 1985. Il metodo clinico, per la verità, era stato chiamato ABCD e nel 2004 è stata aggiunta anche la lettera E: nella fattispecie consente di identificare le cinque variazioni nella morfologia del neo che, dagli esperti, vengono considerate quelle più spesso associate al rischio di cancro della pelle.
Guardate i vostri nei, dunque, tenendo presenti le seguenti cinque caratteristiche ovvero asimmetria e bordi, colore, dimensione ed infine l’evoluzione del neo. Per quanto riguarda l’asimmetria, la principale differenza tra tumori benigni e melanomi è il fatto che i primi sono simmetrici mentre i secondi non lo sono e ce ne si può accorgere tracciando una linea nel mezzo del neo: le due metà non risulteranno uguali. I bordi dei nei sani sono regolari mentre quelli dei melanomi si presentano irregolari, intagliati e frastagliati. Terzo elemento da considerare è il colore: quella dei melanomi, nota come discromia, è disomogenea e (pur essendo di base marroni) può comprendere varie gradazioni di colore che vanno dal nero al rosa passando per blu e rosso. Invece i nei benigni appaiono di un colore marrone uniforme su tutta la superficie.
Ultime due caratteristiche sono il diametro e l’evoluzione: il diametro dei nervi benigni solitamente non supera i 6 mm. Se ne notate uno di diametro maggiore è bene richiedere un consulto da un dermatologo per indagare più a fondo in quanto oltre a quella dimensione è bene porre particolare attenzione al neo in questione. Il metodo per farlo è la mappatura dei nei, un semplice esame di routine ed indolore che consente di individuare quei nei che possono essere considerati potenzialmente pericolosi ed, eventualmente, asportarne chirurgicamente una minima parte per analizzarli e capire se si tratti o meno di melanomi. Importantissimo è, in ultima battuta, controllare l’evoluzione nel tempo dei nei dato che il melanoma tende, nell’arco di settimane o mesi, evolvere cambiando forma, colore o superficie.
Articolo di Daniele Orlandi
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