Scoperta agghiacciante quella fatta in un cimitero di Roma. Nessuno avrebbe mai potuto immaginarlo: la truffa fa spavento
Sebbene non sia bello parlarne e faccia anche un po’ paura, la morte è un passaggio fondamentale della vita, senza la quale neanche l’esistenza stessa avrebbe senso. Il pianificare ciò che accadrà dopo l’evento, come il proprio funerale o la scelta del cimitero, è una forma di gestione dell’ansia: spesso, però, chi si avvicina all’incontro con la morte in modo consapevole, preferisce decidere in precedenza cosa ne sarà.
Proprio per questo motivo, molte persone indicano a parenti e amici in quale cimitero far riposare il proprio corpo. La scelta è spesso motivata da ragioni pratiche o spirituali, ma pur sempre valide. In un noto cimitero romano, da moltissimi cittadini scelto come il luogo in cui far riposare il corpo per l’eternità, è stato però scoperto un fatto gravissimo: tantissimi cadaveri profanati.
Cimiteri romani, scoperta shock
Sono storie che non vorremmo mai sentire, quelle che vi stiamo per raccontare. Quando accompagniamo un parente o un amico nel suo ultimo viaggio, infatti, mai più penseremmo che al suo esanime corpo potrebbe accadere una cosa del genere. Oggi, invece, molti cittadini romani si staranno chiedendo se, tra i corpi mutilati nei cimiteri di Prima porta e Flaminio, ci siano anche quelli dei loro amici.
Qui, infatti, un’inchiesta ha portato alla luce cadaveri mutilati con seghe e martelli, articolazioni spezzate per fare spazio nei loculi del cimitero, con i resti riposti negli ossari prima del tempo. Non solo, però: sempre nei due cimiteri sono state scoperte cremazioni finte e truffe ai danni dei famigliari dei defunti. A questi, veniva chiesto di pagare € 300 per spostare le salme dei loro cari: in realtà, però, quei corpi venivano smembrati.
Al banco degli imputati ora dovranno sedere 16 persone. Alcune sono dipendenti AMA ed altri sono responsabili, compiacenti, delle agenzie funebri: le accuse sono di truffa e di vilipendio di cadavere. La municipalizzata che ha in gestione i servizi cimiteriali si è costituita parte civile ed è rappresentata dall’avvocato Giuseppe Di Noto, che ha quantificato i danni in 500mila euro, solo per il cimitero di Prima Porta.
Per quanto riguarda i corpi, la vicenda nasce dal fatto che, 20 o 30 anni dopo la sepoltura, i cadaveri possono essere spostati nell’ossario, se sono rimaste solo le ossa. In questa situazione, però, l’AMA avrebbe fatto questa operazione prima del tempo ed in modo abusivo, chiedendo alle famiglie 300 euro. Non si tratta della prima volta, a Roma, che accadono queste cose: sono ancora in corso le indagini per una vicenda simile che ha coinvolto il cimitero Flaminio, qualche anno fa.