Se si parla di apocalisse, il panico e la paura diventano i sentimenti più diffusi. Per questi ricchi, però, non è affatto così: ecco cosa si sono preparati
Scenari da film o da videogioco, quelli apocalittici. Città deserte dove le macerie fanno da sfondo a isolati superstiti, che si aggirano per ciò che fino a poche ore prima era un vitale centro urbano, sembra uno dei peggiori incubi che si possa mai avverare. Per alcuni, se questo diventasse mai realtà, la soluzione è già pronta: ecco cosa hanno fatto, certi miliardari.
Se sono vere le previsioni di qualche veggente, che descrive la fine del mondo come vicina e imminente, conviene farsi trovare pronti. A indagare sul mondo dei preppers, cioè coloro che si stanno davvero preparando per la fine della civiltà, è Douglas Rushkoff, un docente di Teoria dei media ed economia digitale a New York.
Ecco cosa ha scoperto dei preppers di altissimo rango: le immagini sono sconvolgenti e altrettanto è la teoria che si cela dietro a questi bunker da sogno.
Il professore Douglas Rushkoff, docente presso la City University di New York, ha raccolto tutti i suoi studi sui preppers nel saggio “La sopravvivenza del più ricco: fantasia di fuga dei miliardari tech“. Qui, infatti, racconta una delle storie più incredibili degli ultimi anni. Nel 2018 era stato invitato in un resort di lusso in mezzo al deserto, dove cinque super miliardari che investivano in fondi tecnologici erano pronti a fargli tutte le domande in merito alla prossima, secondo loro certa e vicinissima, apocalisse.
“Ho fatto costruire un bunker sotterraneo: come potrò impedire che le mie guardie del corpo si ammutinino e mi prendano tutto, dopo l’Evento?“, gli hanno chiesto. Secondo quei miliardari, infatti, sono prossime insurrezioni di massa causate da guerre mondiali, crisi o pandemie e per questo hanno costruito dei veri e propri appartamenti di lusso sfrenato sotto terra, dove rifugiarsi all’occorrenza. Per costruirli, i preppers hanno sfruttato le zone già aperte durante la Guerra Fredda: una delle più famose è in Germania, dove c’è un bunker per famiglie di oltre 600 metri quadrati, con piscina e ogni lusso.
Nei bunker, infatti, c’è davvero ogni comodità di cui si possa avere bisogno. Bar, cappelle, piscine, teatri, giardini e sale da gioco: secondo Rushkoff, però, “…loro si accorgono che il mondo sta andando a scatafascio, ma pensano che accumulando abbastanza denaro possano sfuggire alla catastrofe a cui loro stessi stanno contribuendo così tanto con la loro mentalità “estrattiva“. Lo studioso, quindi, crede che questi bunker siano solo un modo inconscio di questi miliardari per mettere a tacere la paura delle conseguenze che le loro azioni hanno sul mondo e, soprattutto, sul clima.
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