Incredibile rivelazione di un giovane studente universitario sulle punizioni contro i dipendenti praticate nell’azienda dove stava facendo uno stage.
Una storia di malversazioni sul posto di lavoro quella che sta facendo il giro del web, sollevando proteste e indignazione. Una storia che proviene dalla Cina e che parla di trattamenti disumani e umilianti a danno dei dipendenti che non raggiungono gli obiettivi fissati dall’azienda.
Il fatto è venuto fuori sui social media quando uno studente universitario, impegnato come stagista nell’azienda incriminata, si è sfogato raccontando quello che ha dovuto subire e rivelando l’esistenza di regole a dir poco inquietanti a carico dei dipendenti meno meritevoli.
L’episodio è accaduto nella città di Zhengzhou, capitale della provincia di Henan, un’area della Cina a forte crescita economica, dove evidentemente lo sviluppo della produzione di merci e servizi non è andato di pari passo con il riconoscimento dei diritti inalienabili dei lavoratori.
Il giovane studente ha raccontato che i dipendenti dell’azienda in cui era impegnato come stagista sarebbero costretti a mangiare uova crude se non raggiungono nel tempo previsto gli obiettivi fissati dai vertici aziendali.
Il ragazzo ha spiegato che il suo tirocinio si è concluso prima della scadenza stabilita, subito dopo essersi rifiutato di rispettare questa regola umiliante, che per altro può risultare dannosa per la salute. Difronte al suo rifiuto, i dirigenti si sarebbero infuriati decidendo di mandarlo via prima della conclusione naturale dello stage, scrivendo però che lo studente universitario lasciava il posto per “motivi personali”.
Il racconto del ragazzo ha fatto subito il giro della rete, scatenando indignazione e polemiche a non finire, fino a riscuotere la solidarietà di migliaia di persone, che hanno condannato aspramente i metodi usati dall’azienda di Zhengzhou. Successivamente è apparso un video nel quale si vedrebbero chiaramente alcuni dipendenti della stessa azienda mentre chiudono gli occhi nauseati, prima di bere tuorlo e albume direttamente dal guscio. Inoltre sul web è venuto fuori che sempre nella stessa azienda sarebbe in uso un’altra punizione, da scegliere in alternativa a quella dell’uovo, ovvero ingerire l’intero contenuto di un tubetto di mostarda.
In queste ore l’ispettorato del lavoro di Zhengzhou sta indagando sulla faccenda che è tutta da verificare. Per ora le autorità hanno in mano il racconto di un semplice stagista, ma le cose potrebbero cambiare se anche i dipendenti confermassero il racconto del ragazzo. Intanto da parte dell’azienda è arrivata una mezza confessione, ammettendo di usare “premi” e “punizioni” per motivare i lavoratori affinché raggiungano gli obiettivi stabiliti.
Articolo di Michele Lamonaca
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