Olio EVO: finalmente l’inchiesta per frode che ha coinvolto la COOP si è conclusa, sono 12 gli indagati.
Nel 2019 la catena di negozi a marchio COOP è stata travolta da uno scandalo in piena regola.
Un olio EVO appartenente al suo marchio “Fior Fiore COOP”, infatti, è risultato composto da un mix di oli non tracciabili, a dispetto di quanto dichiarato sull’etichetta della confezione. L’evento solleva un vero e proprio vespaio sul mercato dell’olio extravergine di oliva. Questo prodotto è spesso spacciato anche dalle grandi aziende come certificato e di origine protetta ai danni dei consumatori inconsapevoli.
Molto spesso, infatti, accade che quanto specificato nell’etichetta non corrisponda assolutamente alla realtà. La produzione dell’olio EVO, infatti, deve rispettare procedure rigorose, e presentare il tracciamento affidabile della materia prima lungo l’intero processo produttivo. 12 persone coinvolte nello scandalo COOP sono state recentemente iscritte al registro degli indagati.
Olio EVO contraffatto: la replica di COOP
Il Pubblico Ministero Carlo Villani ha ricostruito tutte le fasi del processo produttivo dell’olio EVO contraffatto, cercando di risalire alle responsabilità nella frode perpetrata ai clienti COOP.
Secondo il PM, l’addetto al controllo qualità della società Montalbano Agricola Alimentare avrebbe fornito una serie di dati falsati a COOP, mentre il responsabile di Fimoliva Global Service SPA avrebbe omesso di inserire: “il percorso fiscale della partita di olio extravergine di oliva sfuso… Non permettendo la fattiva tracciabilità della stessa e agevolando la falsa provenienza della stessa da un solo frantoio.”.
Da parte sua, COOP ha chiarito che: “dichiara l’assoluta estraneità sua e dei suoi collaboratori in merito alla vicenda oggetto dell’articolo che vede Coop subire, anche per quanto riportato, un pregiudizio ingiustificato al suo operato imprenditoriale. In primo luogo, contrariamente a quanto indicato nel titolo e nello stesso articolo, il prodotto oggetto dell’indagine è olio extravergine d’oliva e quanto iscritto nell’indagine in corso è un rilievo solo formale, attinente quanto dichiarato in etichetta, ma non sostanziale.”
E ancora: “Inoltre, la vicenda esposta interessa l’olio Bosana commercializzato nel 2018 a marchio Fior Fiore. Ovvero un solo prodotto e come tale non coinvolge l’intera linea come viceversa si potrebbe desumere dal titolo e dallo stesso articolo. Rimaniamo confidenti nell’esito dell’istruttoria che confermerà quanto sopra dichiarato.”
Vi aggiorneremo circa ogni ulteriore sviluppo del caso.