Mascara per ciglia: siamo davvero sicuri che i marchi più prestigiosi e costosi siano garanzia di qualità?
Normalmente, il consumatore tende ad associare un prezzo più oneroso ad un maggiore livello qualitativo, si tratti di alimenti, capi di abbigliamento, oppure cosmetici.
Una recente indagine di Altroconsumo ha sfatato completamente questo luogo comune, mettendo a paragone 20 brand di mascara per le ciglia. I risultati sono sorprendenti: alcuni marchi, ritenuti top di gamma e venduti a prezzi esorbitanti, rivelano avere caratteristiche inferiori ad altri, ritenuti low-cost.
Se il prezzo elevato non garantisce la qualità del prodotto, scopriamo quali sono i parametri utilizzati da Altroconsumo, in modo da orientare con precisione i nostri acquisti per il futuro.
Le appassionate di make-up hanno esigenze precise, quando si tratta di acquistare un nuovo mascara.
Esistono in commercio numerosi brand e modelli, ma i le consumatrici badano spesso ai seguenti fattori: il potenziale allungante e incurvante del rimmel, la colorazione più o meno intensa, l’infoltimento visivo delle ciglia e la tenuta del prodotto.
Altroconsumo ha analizzato 20 mascara, decretando infine un vincitore assoluto. Si tratta di “Lash Class” di Yves Saint Laurent, dal costo di circa 40 euro per 9 ml di mascara, con un giudizio globale del 73%. Segue a ruota “Lancôme Monsieur Big”, dal prezzo variabile dai 18 e 36 euro, con un rating del 70% di gradimento. Al terzo posto si piazza invece “Volume millions de cils baume noir” di L’Oreal, apprezzato dal 66% di consumatori.
E ora, la parte più interessante. Per quanto riguardo il miglior rapporto qualità/prezzo, stravince il marchio Essence, reperibile sul sito ufficiale e in numerosi shop online. Il costo del suo mascara si aggira sui 4 euro, e il prodotto per ciglia si piazza all’ottavo posto nella classifica generale, con un rating del 60%.
Il mascara low-cost di Essence, contro ogni aspettativa, straccia brand blasonati come Givenchy – “Volume disturbia”, Chanel – “Le volume de Chanel”, Deborah – “24 Ore instant maxi volume”, Primark – “Wonder lash” e Pupa – “Vamp!”. Inoltre, Essence supera qualitativamente anche Dr Hauschka – “Volume mascara”, Revlon – “Volumazing mascara” e Maxfactor – “Masterpiece divine lashes”.
L’unico neo, condiviso da tutti i prodotti sopra citati, sembra essere lo spreco di mascara residuo. Le confezioni tubolari, infatti, non permettono di raschiare completamente il rimmel dal fondo. Ciò determina, secondo Altroconsumo, “da un minimo del 15% a un massimo del 53% di mascara che resta inutilizzato. In pratica, almeno il 30% del mascara rimane nel tubetto in quasi tutti i prodotti testati. Una perdita inaccettabile anche per il portafoglio, se si considera che le confezioni non sono particolarmente ricche di prodotto e visti anche i prezzi elevati. Per esempio, nel caso dei prodotti più costosi, se nel tubetto ci sono 10 ml di mascara e il 44% è risultato inutilizzabile significa che se l’ho pagato 25 euro, ben 11 euro li ho regalati.“.
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