Allerta massima su una nota marca di frollini al cacao: possibile intossicazione da ammoniaca, l’inchiesta sconvolge i consumatori.
I frollini al cacao sono tra i biscotti più consumati durante il rito della colazione. Un marchio in particolare, però, nelle ultime ore è finito nella bufera.
Si tratterebbe del celebre brand Oreo, diffuso in tutto il mondo. Una recente inchiesta nei Paesi Bassi avrebbe infatti inchiodato una fabbrica olandese di cacao che rifornisce la Mondelez, produttrice degli Oreo. Tale azienda impiegherebbe ammoniaca durante il processo di lavorazione, al fine di scurire l’aspetto del cacao.
Il quotidiano locale Noordhollands Dagblad scaglia accuse precise allo stabilimento. Sia i vertici della Olam, fornitrice della Oreo, che il Governo olandese sarebbero da tempo a conoscenza dei rischi legati all’utilizzo di ammoniaca nelle fasi produttive, ma li avrebbero volutamente ignorati a discapito dei consumatori.
Frollini al cacao contaminati: i risvolti dell’inchiesta
Secondo il quotidiano, Olam scurirebbe da anni le fave di cacao macinate in modo da regalare ai biscotti Oreo la caratteristica colorazione nerastra, il tutto con la complicità delle Autorità olandesi.
Il Noordhollands Dagblad ha infatti denunciato: “Il Governo lo sapeva. L’Agenzia per l’ambiente ha nascosto l’aggiunta di decine di migliaia di chilogrammi di ammoniaca su richiesta di Olam. La fabbrica stessa ha portato fuori strada i residenti locali, la concorrenza e i politici pubblicando informazioni errate sulla causa delle sostanziali emissioni di ammoniaca da questa fabbrica.“.
Immediata la reazione della Olam. I dirigenti hanno replicato prontamente: “Olam utilizza l’ammoniaca come soluzione di alcalinizzazione per alcune polveri di cacao per modificare il colore o il gusto del prodotto finale. Nessuna o pochissima ammoniaca rimane nel prodotto finale. Olam ne menziona l’uso come additivo alimentare nelle informazioni tecniche di ciascun ingrediente. Non posso commentare quantità specifiche…“.
L’indiscrezione, apparentemente riferita da un ex dipendente dell’azienda, smentirebbe totalmente il rassicurante comunicato dei vertici di Olam. La gola profonda nell’Oreo-gate ha infatti riferito: “Non sono mai stati investiti abbastanza soldi per farlo correttamente. Troppo costoso, pensavano. Quindi l’ammoniaca crepa da ogni angolo e fessura, la puzza è enorme. L’ambiente? Questo non interessa ai vertici dell’azienda ma la polvere di cacao nero e quanto ci guadagnano. “.
In attesa di ulteriori indagini in merito alla salubrità dei biscotti Oreo, o comunque dei prodotti associati al produttore Olam, vi consigliamo di compiere attente valutazioni durante il rito della spesa…