Il cioccolato confezionato può provocare seri rischi per la tua salute: scopri come consumarlo in sicurezza.
L’aria del Natale ci invoglia sempre maggiormente a mettere in tavola manicaretti, prodotti tipici e una buona dose di dolciumi.
Tra di essi, spicca anche sua Maestà il cioccolato. Che si tratti di tavolette, praline, bon-bon o snack fragranti, il cioccolato rappresenta una coccola irrinunciabile, e inoltre funge da antidepressivo naturale.
Solitamente le date di scadenza del cioccolato sono relative: questa sostanza tende nel tempo a degradare il suo sapore e odore senza danni tangibili per l’organismo. Talvolta, però, possiamo notare la formazione di una patina bianca sulla sua superficie: in questi casi possiamo consumarlo comunque, oppure rischiamo l’intossicazione?
A chiunque sarà capitato di ravvisare la presenza della patina bianca sulle confezioni di cioccolato aperte da tempo.
Questo fenomeno, però, non implica assolutamente un potenziale tossico nel prodotto, a meno che non sia accompagnato da muffe visibili. La patina biancastra segnala semplicemente l’avvento del processo di separazione della parte grassa del cacao, che risale verso la superficie del prodotto.
Il burro di cacao, infatti, grazie agli sbalzi termici approfitta della porosità del cioccolato per “tornare a galla”, ma le conseguenze per la salute sono davvero trascurabili. Al massimo potreste infatti addentare un cioccolato meno saporito e inodore, ma perfettamente commestibile.
Il discorso cambia completamente se le nostre tavolette contengono farciture di altro genere. Che si tratti di praline, caramello, frutta secca, marmellata o wafer, questi alimenti tendono a degradare nel tempo molto più velocemente del cioccolato che li ricopre. In questo caso, è necessario seguire scrupolosamente le indicazioni circa scadenza del prodotto. In caso contrario rischiate infatti di incorrere in episodi di vomito, nausea e crampi addominali.
Vediamo dunque come conservare al meglio i nostri dolcetti al cioccolato. Innanzitutto, è preferibile mantenerlo costantemente a temperature che oscillano tra i 14 e i 18 gradi. Se scegliamo di tenerlo in frigorifero, consigliamo di riporlo in un contenitore ermetico, conservato sul ripiano più basso. In tal modo non assorbirà gli odori degli altri cibi, e la temperatura moderata lo renderà pronto al consumo.
Se optiamo invece per una conservazione in freezer, aumenteremo notevolmente la tempistica di consumo dell’alimento, ma attenzione! Cerchiamo sempre di tenerlo sigillato in un apposito sacchetto ermetico e, in fase di scongelamento, inseriamolo in frigo prima di esporlo alla temperatura ambiente. Solo così eviteremo la formazione dell’antiestetica patina bianca, scongiurando anche il rischio di addentare un prodotto molliccio e privo di consistenza.
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