È allerta sul Parmigiano Reggiano: il Ministero della Salute ha ritirato alcuni lotti di prodotto, alto il rischio di contaminazione.
Tra le eccellenze del territorio italiano, possiamo trovare un ampio assortimento di formaggi, tra i quali spiccano i due rivali per eccellenza Grana Padano e Parmigiano Reggiano.
Ogni consumatore conserva certamente le proprie preferenze, spesso derivanti da campanilismo regionale, o dal tipo di preparazione culinaria servita in tavola. Sebbene piuttosto simili per aspetto, consistenza e gusto, Grana e Parmigiano differiscono per una componente fondamentale.
Uno dei due, in effetti, presenta al suo interno un allergene che, se non dichiarato, potrebbe scatenare gravi reazioni ai soggetti intolleranti. Nelle ultime ore il Ministero della Salute ha diramato un annuncio urgente circa il famoso Parmigiano Reggiano a marchio “Trentin”.
Parmigiano Reggiano ritirato dal mercato: ecco i lotti potenzialmente contaminati
Come anticipato in precedenza, Grana e Parmigiano sono prodotti mediante l’utilizzo di ingredienti diversi.
A differenza del Parmigiano Reggiano, infatti, il Grana Padano contiene al suo interno il lisozima, ovvero un conservante derivato dalle uova. Tale additivo, noto anche con la sigla E1105, deve essere specificato tassativamente sull’etichetta del prodotto: alcuni consumatori risultano infatti allergici a uova e succedanei.
Un particolare lotto di Parmigiano Reggiano a marchio “Trentin” potrebbe contenere in realtà Grana Padano, e di conseguenza il lisozima, a rischio e pericolo dei soggetti allergici. L’allerta alimentare si riferisce al Parmigiano Reggiano DOP 24 mesi, nelle confezioni da 800-900 grammi circa. Il lotto di riferimento è marchiato P1843, data di scadenza 01/04/2023, e la sigla identificativa dello stabilimento è IT M2016 CE.
In caso di allergia consigliamo di controllare attentamente i prodotti caseari presenti nel frigo e, nel caso di rinvenimento del suddetto Parmigiano, di restituirlo tempestivamente al punto vendita di riferimento.
L’allergia alle uova può implicare severe reazioni nell’organismo: tra esse troviamo infatti infiammazioni cutanee e orticaria, problemi digestivi, rinite allergica, tosse, costrizione toracica e difficoltà respiratorie. Per tale ragione è basilare il controllo scrupoloso delle etichette apposte ai prodotti acquistati. Le contaminazioni, per quanto sporadiche e involontarie, possono infatti compromettere severamente le condizione fisiche dei soggetti allergici.
Come ulteriore tutela, possiamo inoltre visitare regolarmente la sezione “Allerte alimentari” del sito del Ministero della Salute, prima fonte per gli alert più urgenti in materia di nutrizione.