Se dita e articolazioni si presentano spesso gonfie, prestate molta cautela: potrebbe essere in atto un’infiammazione severa.
Il gonfiore agli arti superiori, specialmente alle dita delle mani, può essere un fenomeno passeggero e legato ad occasionali sbalzi di temperatura o pressione. Molto più spesso, però, se tale problematica diventa una compagnia costante, può essere sintomatica di una problematica infiammazione in atto.
Alcuni lavori o mansioni logoranti possono infatti compromettere la salute dei tendini, e rendere necessario un intervento chirurgico in loco. Vediamo in quali casi allarmarsi e correre ai ripari.
Dita gonfie e tendinite: ecco le connessioni e le cause principali
La tendinite si configura essenzialmente nell’infiammazione cronica dei tendini: questi tessuti sono il collante tra muscoli e ossa. Gesti meccanici e ripetuti, soprattutto nell’ambito del lavoro e dello sport, possono favorire l’insorgenza di questa patologia, compromettendo la funzionalità dell’intero arto.
Dovuta sia da lesioni che da uso eccessivo dell’arto, la tendinite tende ad comparire con l’avanzamento dell’età, e compatibilmente con la reiterazione della gestualità lesiva. I sintomi maggiormente rilevati sono: dolori che aumentano esponenzialmente durante l’utilizzo dell’arto, gonfiore alle dita, arrossamenti locali, noduli dentro o intorno al tendine compromesso e sensazione di schiocco durante i movimenti delle dita.
Può inoltre succedere di riscontrare difficoltà nel raddrizzare un dito in particolare. In tal casi, si parla di “dito sul grilletto“, e coinvolge soprattutto pollice e indice. Raddrizzare le dita risulta difficile e doloroso, ed esse possono rimanere nella caratteristica posizione a uncino anche per tutto il giorno. In tali casi, è necessario ricorrere all’intervento di un medico, che saprà prescriverci la corretta terapia da assumere contro il dolore e la mancata mobilità. Nei casi più gravi il personale medico può suggerire un intervento chirurgico: potrebbe trattarsi di un’incisione con anestetico locale, o dell’inserimento di un ago sotto cute. L’intervento più invasivo è certamente la tenosinovectomia, che prevede la drastica rimozione di una parte del tendine.
Prevenire la tendinite: ecco i suggerimenti
Esistono alcune accortezze per prevenire l’insorgenza della tendinite. Gli esperti consigliano infatti, in caso di mansioni logoranti, di distendere periodicamente le dita durante il turno di lavoro. Se lavoriamo davanti ad un laptop, invece, dobbiamo assicurarci di operare nel modo più ergonomico possibile, concedendo alle articolazioni pause cadenzate per rilassare i tendini. In ogni caso è sempre buona norma effettuare dei movimenti basilari di stretching, in modo da mantenere l’elasticità di tutti i tessuti coinvolti.