Il sanguinamento delle gengive, spesso sottovalutato, può in realtà celare una malattia pericolosa. Non sottovalutarla assolutamente
La salute della bocca, dei denti e delle gengive è fin da piccoli molto curata. Si tratta infatti di uno degli apparati più importanti: se si hanno problemi o dolori a questo livello, diventa difficile anche solo mangiare, attività di certo fondamentale per il corpo. Se, per i denti, si ha spesso un’attenzione giustamente maniacale, per le gengive non si applica lo stesso principio di urgenza.
Quando si vede del sangue dalle gengive, però, non si dovrebbe trattare la situazione con leggerezza. Questo potrebbe essere il segno di una patologia anche molto grave, che richiede un rapido intervento del dentista: corri immediatamente.
Sangue dalle gengive: occhio alla piorrea
Una delle malattie più importanti a carico delle gengive è la piorrea, detta anche parodontite. Si manifesta soprattutto con il sanguinamento delle gengive, a cui però possono seguire l’alitosi, la mobilità dentaria, ascessi parodontali e recessioni gengivali. È una malattia che riguarda i tessuti di sostegno dei denti, cioè le gengive, l’osso e il legamento parodontale ed è causata da diversi fattori. In primo luogo la placca batterica, seguita da malocclusioni, il fumo e la predisposizione genetica.
Spesso e volentieri, la piorrea si sviluppa in modo quasi asintomatico e lentamente nel tempo, per cui è difficile accorgersene ai primi segnali. Prima ci si reca dal dentista, però, più facile sarà il trattamento: è infatti necessario un controllo radiologico e un sondaggio parodontale, per stabilirne la presenza e la gravità. L’infiammazione della gengiva, infatti, se non viene curata può addentrarsi fino all’osso. Se poi si accumulano batteri e tartaro, la piorrea può anche peggiorare.
Esistono diversi rimedi per la piorrea, soprattutto se presa in tempo e con largo anticipo. Le tecnologie d’avanguardia, che migliorano di anno in anno, stanno dando molti risultati anche a pazienti con piorrea avanzata, con riassorbimenti ossei del 60-70%. Innanzitutto, la terapia inizia con sedute di igiene orale approfondita, con la rimozione sotto gengivale di placca e tartaro. Per le forme più gravi è necessario ricorrere alla chirurgia, che può essere resettiva o rigenerativa.
L’intervento chirurgico mira a creare un ambiente più accessibile per l’igiene quotidiana del cavo orale, nonché una situazione più stabile a livello dei denti. Nel caso in cui la piorrea sia in stato troppo avanzato, si passa a un’intervento di sostituzione dei denti con l’implantologia.