Una gustosa insalata di riso può rivelarsi veicolo per un’intossicazione in piena regola: scopriamo come evitare tale eventualità.
D’estate il caldo torrido suggerisce voglia di alimenti freschi e poco calorici rispetto ai tradizionali piatti di carbonara fumante, o fragrante amatriciana. Bando quindi ai carboidrati e ai cibi troppo carichi: l’insalata di riso rappresenta un ottimo escamotage per nutrirsi con gusto, integrando al contempo verdure e proteine di origine animale.
A partire dalla base di riso, possiamo infatti aggiungere uova, mais, tonno, piselli, carote, wurstel, cetrioli, e chi più ne ha, più ne metta. Spesso cediamo alla tentazione di preparare quantità industriali di insalata di riso, in modo da attingerne dal frigo anche nei giorni successivi. E perché no, portarla con noi in spiaggia tramite pratici contenitori, garantendoci così un pasto fresco e veloce. Quello che non sappiamo, però, è che potremmo incorrere in una spiacevole intossicazione alimentare: scopriamo perché.
Insalata di riso e conservazione in frigo: scatta l’allarme intossicazione
Il National Health Service britannico ha lanciato l’allarme. L’insalata di riso, di per sé piatto completo e salutare, potrebbe celare una pericolosa insidia. Il riso crudo contiene talvolta infatti spore di Bacillus Cereus, un batterio che può innescare un’intossicazione alimentare molto pesante per l’organismo. Tale microorganismo può sopravvivere anche dopo la cottura del riso, e la conservazione dello stesso assume di conseguenza un ruolo centrale.
Più a lungo lasciamo la nostra insalata di riso esposta a temperatura ambiente, maggiori sono le probabilità che tali batteri si moltiplichino, rilasciando in seguito molte tossine. Tale evenienza può provocare dolorosi crampi allo stomaco, diarrea e vomito. Questi episodi acuti possono insorgere a partire da 5 ore dopo il consumo, estendendosi fino alle 24 successive al pasto.
Come conservare al meglio, allora, la nostra gustosa insalata di riso? Innanzitutto è consigliabile lasciar riposare a temperatura ambiente la nostra insalata di riso per non più di un’ora dopo la cottura. Cerchiamo inoltre di non prepararne in grosse quantità: è sempre meglio consumarlo in giornata: al massimo possiamo conservarlo fino al giorno successivo. Evitiamo inoltre troppe transizioni tra la temperatura del frigo e quella dell’ambiente circostante: anche i continui sbalzi di temperatura possono contribuire alla proliferazione dei Bacillus Cereus.
Ora che sapete come consumare in sicurezza la vostra insalata di riso, via libera alla fantasia!