Arrivano buone notizie per le donne in dolce attesa a per le neo-mamme italiane: è stato introdotto il bonus per il latte in polvere.
Il 2022 riserva finalmente una bella notizia per i neo o futuri genitori italiani. L’allattamento al seno viene infatti consigliato da tutti i pediatri e specialisti, ma per alcuni motivi la novella mamma potrebbe non essere in grado di nutrire correttamente il nuovo venuto.
Che si tratti di agalattia, ipogalattia, oppure di altre condizioni patologiche invalidanti l’allattamento, poco importa. Nel 2020 è stata introdotta una legge di bilancio per incontrare le esigenze di piccoli e genitori, e prevede della agevolazioni per l’acquisto del costoso latte in polvere. Tale misura sarebbe tutt’ora in vigore nel corrente 2022, tuttavia si rende necessario soddisfare alcuni prerequisiti fondamentali per l’approvazione della richiesta.
Bonus latte in polvere 2022: ecco le informazioni utili per i richiedenti
Come ricordavamo sopra, l’allattamento al seno è uno step fondamentale per la crescita e lo sviluppo armonioso del bebè. Il latte materno contiene infatti enzimi e nutrienti preziosi per la salute del piccolo, facilitandone il metabolismo e la digestione. In caso di mancata produzione di latte, o di insufficiente flusso dello stesso, i neo-genitori possono ricorrere in alternativa al pratico latte in polvere.
Per far fronte alla spesa, solitamente onerosa, il Governo mette a loro disposizione il bonus per il latte artificialmente prodotto. Il primo requisito da soddisfare è dimostrare, carte alla mano, l’impossibilità di allattare naturalmente il neonato. In altre parole verranno respinte tutte le richieste di coloro che non vogliono allattare per scelta personale. Sebbene manchi ancora il decreto attuativo, molto probabilmente sarà necessario presentare il proprio ISEE per testimoniare un’evidente situazione di difficoltà economica, inviando tutta la documentazione inerente le proprie finanze. Sarà con ogni probabilità l’INPS ad accogliere e vagliare le richieste di bonus, ma non possiamo escludere anche l’intervento degli enti locali, come ad esempio le ASL. Sappiamo però che il tetto da non superare sono i 30.000 euro di reddito annuo.
Il bonus dovrebbe ammontare a complessivi 400 euro, scaglionati in importi mensili di 70 euro ciascuno. Al termine della fruizione, il bonus non verrà probabilmente rinnovato, tenendo anche in considerazione che l’alimentazione del bebè non sarà più esclusivamente a base di latte, in polvere o materno.
Bonus pannolini: ecco le novità
Per quanto riguarda i pannolini, invece, il Ministro Fontana avrebbe proposto un emendamento per agevolare le famiglie meno abbienti. La misura prevede una detrazione del 19% a fronte di una spesa massima di 1.800 euro: l’importo arriverebbe infatti a non oltre 114 euro totali. L’introduzione del bonus pannolini rimane per il momento sul piano teorico: dovremo attendere l’approvazione definitiva dell’incentivo per le neo-famiglie italiane.