Un nuovo test ha analizzato ventuno marche di sughi pronti e ciò che è emerso è piuttosto preoccupante. Massima allerta
Nonostante in Italia la cultura culinaria porti molte persone a cucinare sughi e salse in casa, scegliendo prodotti del proprio orto o a km0, può capitare a tutti di ricorrere a sughi pronti. La comodità di questi alimenti e la varietà che offrono sono validi aiuti soprattutto nelle giornate più frenetiche, in cui non si ha tempo neanche per cucinarsi un piatto di pasta al sugo.
Un recente studio della rivista tedesca Öko-Test ha però messo in luce pesanti criticità di alcune note marche di sughi pronti. Ecco a quali si deve fare più attenzione: c’è un problema di muffa.
I sughi pronti che si trovano negli scaffali dei supermercati sono prodotti industriali sottoposti, solitamente, a strettissimi test che verificano l’aderenza agli standard di qualità del prodotto. A differenza delle conserve fatte in casa, dove il controllo sul prodotto è sicuramente più blando, i prodotti industriali sono verificati e controllati minuziosamente in ogni fase, proprio perché la loro messa in vendita non è consentita se non rispettano ogni criterio.
Lo studio della rivista Öko-Test ha analizzato 21 salse di pomodoro già pronte e disponibili in barattolo o in cartone. Questi studi hanno avuto esiti non del tutto incoraggianti: su ventuno, quattordici presentavano un livello di sale superiore a 1.28 g per 100 g di prodotto. Si tratta di un livello, per quanto ammesso dalla legge, sicuramente non salutare: il rischio è quello dell’ipertensione, disturbo non di facile gestione.
Lo studio ha inoltre rivelato la presenza di muffe e micotossine nei sughi pronti e, in particolare, sono i prodotti biologici a contenerne in dosi più elevate. Tali livelli riscontrati nei sughi pronti non superano i limiti di legge, sia chiaro: si tratta però di un dato che il consumatore deve conoscere, in modo che sia più consapevole di ciò che il prodotto che sta per ingerire contiene.
Tra le marche “migliori” sia a livello di muffe che di sale ci sono Rapunzel e La Selva. Anche Lidl ha ottenuto un buon punteggio. A non aver convinto gli studiosi sono invece Barilla e Knorr, due delle marche più acquistate soprattutto in Italia. L’unica marca che la rivista ha totalmente bocciato è Alnatura Bio.
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