Massima allerta per uno dei gesti più compiuti da tutti gli italiani, durante l’estate. Avviene su ogni balcone, ma è severamente vietato
Soprattutto durante le torride estati cittadine, il balcone diventa uno dei pochi luoghi in cui cercare un po’ di refrigerio, se all’ombra e ventilato. Le case, infatti, diventano spesso delle trappole dove il caldo e l’umidità rendono difficile ogni gesto quotidiano. Purtroppo non è sempre possibile allontanarsi dalla città d’estate, e c’è chi è costretto a trascorrere anche le proprie ferie a 33° C senza mare o refrigerio.
Per cercare di rendere il tutto più leggero, quindi, molte persone allestiscono il balcone con piscinette, sdraio e sedie in modo da creare un angolo di relax. C’è però un gesto, molto frequente, che in realtà è severamente vietato: le multe possono essere salatissime.
Prendere il sole sul balcone: vietato
Uno dei gesti più comuni dell’estate, soprattutto per chi non può andare al mare, è quello di prendere un po’ di sole sul balcone. A moltissime persone, infatti, piace la tintarella: rende l’incarnato dorato e dà un’immagine più salutare e rilassata del viso. Questo gesto, però, può costare molto caro. La multa per chi prende il sole in balcone, infatti, può arrivare sino a € 10.000.
La causa sta nell’integrazione con la fattispecie prevista all’articolo 726 del Codice Penale, che definisce gli “Atti contrari alla pubblica decenza“. Nonostante il balcone, giardino o terrazzo siano effettivamente di proprietà di chi li usufruisce, e non pubblici, anche in questi ambienti vige la questione del decoro pubblico. Prendere il sole in costume o in reggiseno, o ancora peggio nudi, può quindi rientrare in questa norma del Codice Penale.
In realtà, un modo per potersi abbronzare sul proprio terrazzo c’è. Se si è in condominio, infatti, è sufficiente chiedere il permesso agli altri condomini, se e solo se questo gesto non sia espressamente vietato dal regolamento di condominio. Nel caso in cui, però, lo si faccia senza porsi alcun dubbio o questione, si potrebbe essere passibili di sanzioni. In questo caso, la multa va da un minimo di € 5.000 a un massimo di € 10.000.
L’importo massimo si raggiunge nei casi più eclatanti, ad esempio quando il reato è ripetuto più volte o viene fatto espressamente per dare fastidio, per esempio in zone delicate o affollate. Il legislatore, infatti, vuole tutelare la pubblica decenza che, per quanto generica, impone di evitare tutti i comportamenti che possono indurre sentimenti di orrore, costumatezza e ripugnanza.