Pier Silvio Berlusconi approfitta della presentazione dei nuovi palinsesti per lanciare una stoccata alla rivale RAI.
Le stagione estiva è ormai inoltrata e, se le principali emittenti hanno subito una momentanea battuta di arresto, i lavori dietro le quinte fervono incessantemente. Nelle ultime ore RAI e Mediaset hanno presentato al pubblico tutte le novità legate alla stagione televisiva a venire per il 2022-2023.
Se ‘mamma RAI’ ha rivoluzionato il panorama informativo delle rete ammiraglia e delle sorelle minori, scommettendo anche su nuovi format, Mediaset punta nuovamente sui reality e sui talk-show distintivi dell’emittente. In occasione della presentazione del palinsesto, Pier Silvio Berlusconi ha lanciato una frecciatina incendiaria alla rivale, bollando i suoi tentativi di inclusività come anacronistici e inadeguati.
Pier Silvio Berlusconi liquida con nonchalance i programmi della concorrenza
All’alba della diffusione dei nuovi palinsesti previsti per la stagione autunnale, il rampollo della famiglia Berlusconi lancia una stoccata sottile, ma chiaramente indirizzata ai vertici di Viale Mazzini. Avrebbe infatti dichiarato: “Mediaset parla a tutti, non c’è programma in cui non sia rappresentato chiunque. Pensare a programmi per categoria equivale a sottolineare una differenza che semplicemente non dovrebbe esistere…“.
Sull’Almanacco e il nuovo programma sulle drag, Berlusconi: «Mediaset parla a tutti, non c’è programma in cui non sia rappresentato chiunque. Pensare a programmi per categoria equivale a sottolineare una differenza che semplicemente non dovrebbe esistere».#PalinsestiMediaset pic.twitter.com/j1qMrrNR4f
— MasterBB (@MasterAb88) June 30, 2022
Il riferimento a RAI è chiaramente ravvisabile. Nello specifico, sembra che Pier Silvio concentri il focus su programmi come “L’Almanacco del giorno dopo“, condotto da Drusilla Foer, e su “Non sono una signora“, nuovo format di RAI 2.
Sin dai tempi dell’ultimo Festival di Sanremo i vertici RAI avevano dimostrato palese interesse per la figura di Drusilla Foer, impersonata dall’attore Gianluca Gori, lasciandole margine di crescita nell’azienda. Il tentativo di incastrarla come un cameo nello spazio de “L’Almanacco del giorno dopo” è però risultato forzato e noioso ai più.
La lettura dei media
Anche il settimanale “L’Espresso” si è sbilanciato in merito, stroncando più le scelte delle rete che l’attore stesso. Si legge nelle sue pagine: “Il programma costringe Drusilla Foer a zompettare da una parte all’altra di uno studio tristemente vuoto, passando dalle ovvietà di un Topo Gigio ormai presenzialista quasi quanto i libri presentati da Bruno Vespa, al situazionismo della maestra di yoga del sorriso, dai compleanni alle canzoni, e poi l’intervista, la telefonata, il santo, il proverbio, gli anniversari, l’amante della natura, la ricetta, lo spazio comico, il repertorio e ancora, velocemente (e neanche troppo) di questo affannoso passo“.
E conclude: “Il che, visto il potenziale di Drusilla, lascia un po’ perplessi, perché è davvero difficile comprendere l’obbligo di questa corsa sfrenata al riempitivo quando la conduzione leggiadra della padrona di casa potrebbe scivolare via come le mani sulla seta. Invece accade proprio il contrario e il personaggio di Gori, pur mettendocela davvero tutta, si ritrova schiacciato dalla sua stessa solitudine, costretta a supportare scenette dimenticabili e gag talmente scritte da meritare un gobbo.”.
Insomma, la scelta di offrire contenuti inclusivi a tutti i costi sembra aver soddisfatto a metà gli spettatori e i critici, risultato sottolineato anche dalle parole di Pier Silvio Berlusconi. Voi che ne pensate?