L’irritazione all’intestino è una condizione fastidiosa e crea spesso spiacevoli ripercussioni fisiche: ecco quali sono i cibi da bandire dalla tavola.
Circa il 15% della popolazione italiana accusa fastidiosi disagi a livello intestinale, e accade spesso che l’alimentazione sia l’imputata numero 1 di tali problematiche addominali.
Parliamo infatti di gonfiore addominale, fitte a livello intestinale, difficoltà ad evacuare gli scarti o, al contrario, episodi di diarrea ricorrente. Una buona salute intestinale è alla base del benessere dell’individuo: vediamo quali sono gli alimenti da evitare in tavolo per ripristinare un corretto funzionamento di quest’organo essenziale.
L’acronimo FODMAP reca origini inglesi, ed è da poco entrato a far parte del linguaggio comune in merito alla sindrome da colon irritabile. La sigla suggerisce infatti la combinazione dei seguenti nutrienti: fermentabili, oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli.
I FODMAP sono rappresentati da questa lista di alimenti: derivati del grano e della segale, il cous-cous, il latte e i prodotti caseari, mango, cocomero, ciliegie, albicocche, datteri e fichi. Sono ritenuti tali anche il miele, il cioccolato, le verdure cotte a foglia larga, gli asparagi, i broccoli, il finocchio, i legumi, i peperoni e i funghi.
I cibi succitati per la maggior parte contengono alti livelli di fibre vegetali, e possono perciò accelerare il transito intestinale. Questo provocherebbe improvvisi gonfiori addominali ed gli spiacevoli episodi diarroici.
Quali cibi, allora, consumare con serenità, e quali accortezze prendere in caso di sindrome del colon irritabile? Alfredo Di Leo, direttore del reparto di gastroenterologia del Policlinico di Bari, non ha dubbi. “Il disegno dello studio è stato molto preciso e ha confermato l’efficacia di un primo approccio terapeutico basato sull’intervento dietetico. La sindrome del colon irritabile ha diverse forme, ognuna della quali viene trattata a livello farmacologico in maniera diversa. La correzione della dieta, invece, risulta sempre efficace, oltre a rappresentare una scelta economicamente vantaggiosa che permette di non dover far ricorso ai farmaci“.
È quindi necessario prediligere alcuni alimenti ricchi di fibre solubili, che aiutino a gelificare il residuo di cibo da espellere. Tra essi troviamo, per esempio, i legumi, come piselli, fagioli e lupini, e alcuni tipi di frutta, come fichi, prugne, banane mature, mele con la buccia, avocado e pere. Via libera anche a carote e topinambur, tuberi e ortaggi come la cipolla. In ogni caso è sempre preferibile rivolgersi ad un nutrizionista per ottenere una dieta ad-hoc per la nostra casistica.
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