Menopausa precoce: aumentano i casi | Con questi sintomi intervieni immediatamente

Attenzione a questi sintomi: la menopausa precoce è un problema piuttosto diffuso, ed è necessario trattarlo con tempestività.

menopausa precoce
menopausa precoce (fonte pexels)

La menopausa precoce è un fenomeno clinico: esso consiste nella cessazione dei flussi mestruali, segno che il patrimonio follicolare dell’organismo si dirige verso l’esaurimento. Il corpo femminile produce infatti una limitata quantità di ovuli durate il proprio ciclo vitale, ed essi cominciano a scarseggiare verso i 50 anni di età.

Se il flusso mestruale comincia a latitare prima dei 40 anni, si può parlare a pieno titolo di menopausa precoce: vediamo i principali sintomi e i trattamenti da mettere in atto per contrastarla.

Menopausa precoce: ecco i campanelli d’allarme

menopausa precoce
menopausa precoce (fonte pexels)

La condizione della menopausa precoce può essere dettata dalla genetica: se in famiglia abbiamo sorelle, madri o nonne che abbiano manifestato tale condizione clinica, è piuttosto comune incorrervi sistematicamente. Altre volte questo fenomeno insorge in seguito ad alcuni trattamenti medici, come i cicli di chemioterapia, o interventi come l’ovariectomia e l’isterectomia.

La cessazione dei flussi mestruali è solamente uno dei sintomi più facilmente ravvisabili. La menopausa precoce si manifesta anche con improvvise vampate di calore, sbalzi d’umore e secchezza vaginale. Altri sintomi piuttosto comuni sono la diminuzione del desiderio sessuale e l’insorgenza di disturbi del sonno. La menopausa può rappresentare un grosso rischio per la salute, per quanto si configuri come un evento inevitabile e fisiologico. Aumenta infatti il rischio di osteoporosi e di problemi circolatori e cardiovascolari, oltre che segnare la fine del periodo fertile.

Le terapie disponibili per la menopausa precoce

Se ravvisiamo tali sintomi prima dei 40 anni, è possibile giocare d’anticipo, trattando la menopausa precoce con una terapia ormonale sostitutiva. Tale pratica prevede la somministrazione di estrogeni, abbinata all’assunzione di progestinici: tali ormoni, infatti, cessano di essere prodotti in quantità sufficiente con l’avvento della menopausa. Il nostro specialista di fiducia può prescriverci la terapia più adeguata alle nostre condizioni cliniche, reiterando i trattamenti fino all’età circa di 50 anni, fase in cui normalmente subentra la menopausa canonica. Ovviamente tutte le valutazioni devono essere eseguite presso le sedi competenti, e monitorate da un professionista. La terapia estrogenica aiuta a prevenire la vampate di calore e la secchezza vaginale, ma non contribuisce a ripristinare la finzione ovarica giovanile.

I trattamenti ormonali possono essere somministrati in diversi modi: esistono in commercio apposite pillole, gel e cerotti da applicare sulla cute. La terapia può altresì venire applicata tramite specifici anelli vaginali, da sostituire dopo qualche mese dal primo impiego. Sebbene la terapia ormonale possa aumentare i rischi di patologie cardiache e tumori al seno, nelle donne più giovani il rapporto rischi-benefici gioca generalmente a loro vantaggio. È necessario in ogni caso confrontarsi con un esperto, in grado di guidarci con criterio nelle scelte da effettuare.

 

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