Nuovo allarme per quanto riguarda la frutta e la contaminazione da pesticidi. Ecco a quali si deve stare attenti
Soprattutto d’estate, la frutta diventa uno degli alimenti preferiti da tutti. Fresca, leggera e dissetante è la protagonista di fantasiose insalatone, nonché di merende a base di frullati, yogurt o macedonia. Amata da grandi e piccini, d’estate gode di una varietà che d’inverno si riduce un po’, per cui spazio a ciliegie, pesche, frutti di bosco e ananas.
Un recente studio, però, ha fatto emergere il problema della contaminazione da pesticidi. Alcuni frutti, in particolare, sono particolarmente contaminati: ecco quali sono e in cosa è consistita l’analisi.
Frutta e pesticidi: massima attenzione a questi
Nonostante l’UE si sia impegnata nell’obiettivo di dimezzare l’uso dei pesticidi entro il 2030, lo studio Pesticide Action Network non fotografa una situazione idilliaca. L’analisi ha preso in considerazione centomila campioni di frutta in tutta Europa per considerare l’evoluzione nel tempo della presenza dei pesticidi nella frutta. L’esito non è confortante: c’è stato un aumento del 53% in soli nove anni.
“I cittadini europei sono stati esposti a un drammatico aumento della frequenza e dell’intensità dei residui dei pesticidi più tossici su frutta e verdura venduti nell’UE” scrive il rapport del PAN. Lo studio si concentra soprattutto su una categoria specifica di pesticidi, i fitofarmaci, tra cui il fluxioxonil, il ciprodinil, il debuconazolo e il defenoconazolo.
Questi, secondo il PAN, sono i più pericolosi sia per l’uomo che per l’ambiente e anche l’Unione Europea li identifica come tali. L’obiettivo già dichiarato è quello di dimezzare, entro il 2030, la diffusione di questi pesticidi: sembra quindi assolutamente utopico al giorno d’oggi, dove in nove anni l’aumento è stato esponenziale.
Rispetto a nove anni fa, i frutti più contaminati sono i kiwi, le ciliegie, le mele, le pere, le albicocche e le pesche. Si pensi che i kiwi contaminati son passati dall’essere il 4% nel 2011 al 32% nel 2019. Le ciliegie, invece, erano tante già nel 2011, con una percentuale del 22% che nel 2019 si è alzata sino al 50%: una ciliegia su due è contaminata. Un altro frutto molto contaminato è quello delle more, che ha registrato il 51% dei campioni contaminati con questi prodotti.
Il PAN sottolinea che l’aumento dell’intensità dei pesticidi utilizzati va di pari passo con l’aumento della frequenza di vendita di questi prodotti, sempre più richiesti. Massima attenzione, quindi, ai prodotti che si mettono nel carrello.