Capita a tutti, almeno una volta nella vita, di subire una puntura di medusa. Tra le cose da fare, ce n’è una da evitare assolutamente: è rischiosa
Quando si va al mare sono molti i rischi in cui si può incorrere. Oltre alle fastidiose insolazioni e scottature da sole, che costringono a creme e ombra forzata, anche in acqua si può correre qualche rischio. Uno su tutti è quello della puntura di medusa: fastidiosa e anche dolorosa, è uno dei problemi più comuni e, fortunatamente, meno gravi.
Ciò che si fa nei minuti immediatamente successivi alla scottatura, però, risulta fondamentale per il trattamento della stessa. Se alcune cose sono consentite e consigliate, c’è un preciso gesto da evitare assolutamente poiché aumenta il dolore.
Puntura di medusa: attenzione all’acqua
Nonostante nel gergo comune si parli di “puntura”, in realtà quella che causa la medusa è una vera e propria scottatura. Si tratta, infatti, di un animale urticante che, se toccata, rilascia sostanze irritanti. Queste causano una reazione cutanea molto simile a quella che si ha con un’ustione chimica di primo o secondo grado. Il veleno che rilascia è costituito da tre proteine, che agiscono simultaneamente: l’ipnotossina ha un’azione anestetica, per paralizzare le prede. La talassina, invece, induce la risposta infiammatoria; ultima la congestina, che può portare la preda alla morte.
Nell’uomo, a differenza degli animali del mare di piccole dimensioni, la bruciatura di medusa non causa la morte. Può però portare dolore, bruciore e fastidio a causa delle cnidocisti, cioè i piccoli organelli cellulari sui tentacoli della medusa che contengono la sostanza urticante. Non appena ci si accorge di essere stati punti, si deve uscire dall’acqua con calma e senza agitarsi. Successivamente si deve assolutamente bagnare la parte colpita con acqua di mare ed evitare assolutamente quella dolce.
L’acqua non salata, infatti, potrebbe favorire la rottura delle cnidocisti rimaste sulla pelle ed aumentare ulteriormente il dolore provato. Successivamente su pulisce la pelle con cura, cercando di rimuovere le parti di medusa rimaste attaccate con un coltello o con una tessera di plastica rigida. A questo punto, dopo qualche minuto, il dolore dovrebbe placarsi e il rossore, lentamente, ridursi.
Se però i sintomi persistono o peggiorano, includendo vomito, sudorazione o nausea, è bene chiamare subito un medico. La puntura di medusa, infatti, può in alcuni soggetti causare una reazione allergica o addirittura uno shock anafilattico.