Il divieto di fumo è ormai una regola in tantissimi ambienti. Un errore, però, può costare molto caro: la multa raddoppia immediatamente
Prima del 1975, era consentito fumare in quasi ogni ambiente, dal lavoro sino al ristorante o ai mezzi di trasporto. In quell’anno, però, la legge n. 584 ha imposto il divieto di fumo in molte situazioni, tra cui tutti i locali chiusi, i musei, le biblioteche, gli ospedali, le scuole e molti altri ambienti.
Da quel momento, la legge si è fatta molto stringente per quanto riguarda le infrazioni. Una disattenzione, però, può costare molto cara poiché comporta un immediato raddoppio della multa: ecco cosa non fare assolutamente.
Fumare: non commettere l’errore di farlo in queste situazioni
In tutti gli ambienti in cui la legge del 1975 ha vietato di fumare è necessario esporre un cartello esplicativo, che citi la norma ed espliciti il divieto. Questa, a cui oggi siamo tutti enormemente abituati, non era affatto facile da rispettare nel momento in cui è stata ufficializzata. Grazie a questo divieto, però, molte persone hanno definitivamente smesso di fumare: il dover andare ogni volta all’aperto ha frenato la dipendenza e posto in dubbio la resistenza di alcuni fumatori.
Nel caso in cui si infranga il divieto di fumo negli ambienti esplicitamente nominati nel testo della legge, si va incontro a una multa anche piuttosto sostanziosa. Se, però, questo avviene in presenza di donne in stato di gravidanza, di neonati o di bambini fino ai dodici anni, la multa si raddoppia. La sanzione, inoltre, aumenta anche nel caso in cui il proprietario del locale non abbia esposto il cartello di divieto. In molti locali esistono apposite stanze “per fumatori”, anche quelle da rendere a norma di legge per quanto riguarda l’areazione e la capienza massima: questi sono gli unici ambienti in cui si può fumare al chiuso.
Le multe in cui si può incorrere sono di diverso importo a seconda della gravità del fatto compiuto. Chi viene sorpreso a fumare in ambienti con il cartello “vietato fumare” possono ricevere una sanzione che va da € 25 sino a € 250. Si consideri, poi, l’ipotesi di raddoppio nel caso in cui si fumi di fianco a donne incinte o a bambini. Più salate, invece, sono quelle per i proprietari dei locali che si dimenticano o si rifiutano di apporre il cartello: partono da € 200 ma possono arrivare sino a €2000.