I crampi muscolari, fastidiosi e dolorosi, possono rivelarsi l’unico segnale di una situazione più profonda. Ecco di cosa si tratta
Chiunque faccia sport ha provato, almeno una volta nella vita, la dolorosa sensazione dei crampi muscolari. Famosi soprattutto durante le partite di calcio, sono vere e proprie fitte di dolore che coinvolgono diversi muscoli del corpo ma, principalmente, le gambe. Spesso e volentieri gli sportivi hanno un’alimentazione e un’integrazione che gli permette di evitare questa spiacevole situazione.
Non sempre, però, son causati dallo sforzo eccessivo. I crampi muscolari, infatti, possono essere il campanello d’allarme di un disturbo più profondo e spesso preso sottogamba, che però può avere pesantissime conseguenze. Ecco di cosa si tratta.
Crampi muscolari, brividi e stanchezza: ecco la causa
Una delle condizioni che possono portare il corpo a provare la dolorosa sensazione dei crampi è quella dell’eccessivo sforzo muscolare. Quando i muscoli son sottoposti a condizioni particolarmente stressanti, come una lunga partita di calcio, può succedere che si avvertano improvvise scosse di dolore che impediscono di proseguire.
Un’altra situazione, però, che causa questa spiacevole situazione è quella della disidratazione. Questa si concretizza in un’eccessiva perdita di acqua dai tessuti corporei e spesso è accompagnata dall’alterazione di equilibrio di elettroliti come potassio, sodio e cloro. La disidratazione è comune d’estate, quando il caldo causa al corpo un’eccessiva sudorazione, poco compensata con acqua e alimenti idratanti.
Nelle fasi iniziali, la disidratazione è asintomatica. Quando è lieve, invece, può essere accompagnata da sete, stanchezza, brividi e crampi muscolari: sono questi i primi sintomi che devono far scattare il campanello d’allarme. Successivamente, se ignorata, può causare anche mal di testa e ipotensione, nonché uno stato confusionale importante sino alla perdita di coscienza.
Il nostro corpo, infatti, è composto al 70% di acqua: è per questo che è fondamentale assumerne una quantità sufficiente. Questo non accade solamente bevendo acqua e altre bevande, ma anche con una dieta varia e ricca di frutta e verdura. L’acqua che assumiamo con l’alimentazione viene assorbita a livello intestinale e, da qui, trasportata in tutto l’organismo, dove si distribuisce in maniera coerente con le necessità.
L’acqua viene poi filtrata dal sangue, riassorbita e poi rimessa in circolo, grazie ai reni. Quella in eccesso e tutte le sostanze di scarto vengono invece eliminate con le urine. Altre fonti di dispersione di acqua sono infatti quelle che corrispondono ai bisogni biologici, come il sudore, la respirazione e le feci. Anche per questo, quindi, è necessario non limitarsi a un litro di acqua al giorno ma berne e assumerne un po’ di più, in modo da non rischiare di incorrere in sintomi fastidiosi.