L’erogazione del Bonus 200 Euro non avverrà in automatico per tutti i lavoratori: alcune categoria sono obbligate a presentare domanda all’Inps.
Gli italiani che nella busta paga di luglio riceveranno il Bonus 200 euro sono all’incirca 31 milioni. Si tratta di un intervento deciso dal Governo Draghi per aiutare i lavoratori a fronte del rincaro dei prezzi che si sta abbattendo sul nostro paese mettendo in difficoltà milioni di cittadini.
In questi giorni sono arrivati ulteriori chiarimenti su come verranno erogati i 200 euro. Chiarimenti dai quali si evince che non tutti i lavoratori riceveranno in automatico la somma spettante.
Alcune categorie dovranno presentare apposita domanda all’Inps per farsi riconoscere il bonus. Vediamo assieme quali sono i lavoratori obbligati a rispettare questo adempimento, pena la mancata erogazione del denaro.
Bonus 200 Euro, obbligo di domanda: le categorie dei lavoratori che devono presentarla
A ricevere automaticamente il bonus nella busta paga di luglio, senza presentare alcuna richiesta, saranno i lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico che di quello privato. I datori di lavoro anticiperanno la somma in busta paga per poi recuperarla come credito nel relativo versamento delle imposte.
Per questi lavoratori l’unica condizione da rispettare è che nel primo quadrimestre del 2022, relativamente agli emolumenti di gennaio, febbraio, marzo e aprile, non abbiano ricevuto uno stipendio lordo superiore a 2.692 euro.
Poi c’è un’ampia fetta di lavoratori che invece dovranno presentare apposita domanda all’Inps. Tra questi ci sono sia lavoratori dipendenti che lavoratori autonomi. Nel primo caso, dovranno presentare domanda i lavoratori domestici, colf e badanti compresi; i lavoratori stagionali a tempo determinato e intermittente che nel 2021 hanno almeno 50 giornate di lavoro e un reddito non superiore ai 35 mila euro.
Stessa sorte per i lavoratori parasubordinati. Anche loro dovranno fare richiesta all’Inps. Nello specifico stiamo parlando dei titolari di collaborazione coordinata e continuativa (Co.Co.Co.), a condizione che non siano iscritti a forme di previdenza obbligatoria differenti dalla Gestione separata e che abbiano il reddito 2021 inferiore a 35 mila euro.
Dovranno presentare domanda anche i lavoratori autonomi senza partita IVA, non iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria, che nel 2021 abbiano avuto contratti autonomi occasionali previsti dall’articolo 2222 del codice civile. Anche gli incaricati alle vendite a domicilio dovranno presentare domanda, qualora siano titolari di partita Iva con un reddito 2021 superiore ai 5.000 euro.