Si avvicinano i viaggi estivi, le vacanze e le temute code in autostrada. Se vi arriva una multa, però, controllatela bene: deve esserci questo preciso dettaglio
Con l’arrivo dell’estate, arrivano anche i tanto desiderati viaggi. Se tanti preferiscono l’aereo o il treno, in realtà l’automobile è il mezzo preferito soprattutto per le famiglie. La sua comodità batte ogni altra scelta, perché consente di spostarsi dove si vuole e, soprattutto, all’orario di cui si ha bisogno.
Se l’autostrada, quindi, diventa il regno di chi va in vacanza, lo diventano anche le multe. Disattenzioni e fretta possono potare a commettere infrazioni, come quella legata al limite di velocità. Controllate bene la multa, se vi arriva: l’omissione di un dettaglio potrebbe permettervi di non doverla pagare.
Multe in autostrada: attenzione all’autovelox
Gli autovelox sono strumenti a disposizione delle Forze dell’Ordine per verificare che tutti gli automobilisti rispettino i limiti di velocità imposti dal Codice della Strada. Spesso e volentieri eventuali irregolarità vengono recapitate al domicilio del titolare dell’auto con posta raccomandata ed è molto raro che vengano contestate. Sulle strade urbane il limite è fissato a 50 km/h e sale a 90 km/h sulle extraurbane secondarie. In autostrada, invece, il tetto massimo di velocità raggiungibile è di 130 km/h.
Nel caso in cui, però, la distrazione porti a superare tale limite, anche in autostrada spesso son presenti autovelox pronti a catturare la fotografia della targa. Se vi arriva una multa da autovelox, però, non sempre è da pagare. Ci sono alcuni casi, infatti, in cui sussistono le condizioni per portare avanti una contestazione della multa per eccesso di velocità.
Il primo riguarda il tempo di notifica: se la multa arriva dopo più di novanta giorni dall’infrazione, si può contestare. Lo stesso vale nel caso in cui l’autovelox che ha registrato l’eccesso di velocità non è gestito dall’ente pubblico ma da una società privata. Approfondendo, poi, risulta obbligatorio che l’autovelox sia stato sottoposto a revisione periodica e taratura annuale e che sia esplicitamente segnalato a tutti gli automobilisti.
Ultimo ma non meno importante, sul verbale che si riceve a casa devono esserci riportati tutti i dati dell’infrazione: se qualcuno è inesatto o incompleto, si può ricorrere presso il giudice di pace entro 30 giorni dalla notifica o rivolgersi al prefetto, entro 60 giorni. Se ci si rivolge al giudice di pace, egli può confermare la multa o annullarla. Nel secondo caso, invece, il prefetto può sia accogliere il ricorso, sia obbligare a pagare almeno il doppio.