È un elettrodomestico utilissimo, eppure può pesare molto sul bilancio economico di una famiglia. Ecco come fare per risparmiare
Durante i mesi invernali, l’asciugatrice è la valida alleata di tutti. Soprattutto al giorno d’oggi, dove la maggior parte delle persone vive in condomini o in ambienti senza troppo spazio esterno, asciugare velocemente i vestiti è un problema. La frenesia della quotidianità e i mille impegni rendono il tutto ancora più complesso ma sempre più necessario.
Usarla spesso, però, comporta dei costi in più per ogni famiglia. Il rincaro sul prezzo dell’energia è ormai una dura realtà e l’asciugatrice, nonostante non sia uno degli elettrodomestici più dispendiosi, fa la sua parte. Un modo per risparmiare un po’, continuando a usarla, però c’è: ecco come fare.
Asciugatrice: capi morbidi ed… economici
Con la lavatrice, l’asciugatrice è probabilmente uno degli elettrodomestici più spesso in funzione nelle case di tutti. Questa, infatti, non solo rende i capi asciutti ma molto spesso gli conferisce una morbidezza che difficilmente si ottiene, stendendoli normalmente. Uno dei tessuti che più beneficiano dell’asciugatrice è il cotone degli asciugamani, che spesso la lavatrice restituisce duri e secchi.
Un modo per risparmiare sul costo dell’asciugatrice è quello di comprarne un modello a pompa di calore. Le più diffuse, in realtà, sono a quelle a condensazione: creano calore grazie a una resistenza elettrica. Questo viene messo in circolo grazie a una ventola presente nel cestello, che permette quindi ai panni di asciugarsi. Questo tipo di asciugatrici consumano circa 4 Kw/h per ogni ciclo completo.
Le asciugatrici a pompa di calore, invece, hanno un costo d’acquisto superiore a quello delle classiche a condensazione. Queste, però, consumano molto meno e, a differenza delle altre che sono in classe B o C, sono sempre in classe A. Questo significa che per ogni ciclo di asciugatura consumano solo 1 Kw/h, un quarto rispetto all’altro modello. Le asciugatrici a poma di calore funzionano grazie a un motore e a un circuito frigorifero che, insieme, generano calore e lo fanno circolare nel cestello.
Entrambi i modelli, a fine asciugatura presentano un cassetto con dell’acqua: è quella che deriva dal bucato. In alcuni casi, questa acqua residua viene eliminata tramite uno scarico, così come avviene per le lavatrici. A livello energetico questo non cambia molto; l’aspetto principale su cui concentrarsi è invece la tipologia: con una a pompa di calore, affrontata la spesa iniziale, le bollette saranno più clementi.