Durante la puntata de L’Eredità di giovedì 5 maggio, un gioco ha letteralmente messo sotto accusa il programma: pesantissime parole
È uno dei programmi più amati dagli italiani, L’Eredità. Appuntamento fisso dell’ora di cena, il game show condotto da Flavio Insinna anticipa il telegiornale e quotidianamente conquista tantissimi telespettatori. La sua potenza conquista anche i social e, in particolar modo, Twitter: ogni sera son tantissime le persone che commentano il programma e provano a giocare.
Proprio sui social, però, dopo la puntata di giovedì 5 maggio si è scatenato un vero e proprio putiferio nei confronti del programma. Le proteste sono state furiose e le parole non sono di certo state risparmiate: ecco cos’è accaduto.
L’Eredità: questa volta non va proprio giù
A essere sotto accusa, della puntata de L’Eredità di giovedì 5 maggio, è la ghigliottina. Questo è l’ultimo gioco della puntata, quello che permette al fortunato o alla fortunata di portarsi a casa il premio. In cambio, però, deve azzeccare la parola che lega le cinque precedentemente scelte. Una scelta sbagliata tra le parole, inoltre, causa il dimezzamento del premio. Scelte tutte, ci si gioca la somma rimasta cercando di trovare il vocabolo che si lega alle prescelte.
Durante la puntata di giovedì 5 maggio, le parole erano: padre, angelo, Torre di Londra, cerebro e faro. La concorrente arrivata a fine gioco, di nome Mircalla, era alla sua prima ghigliottina ma nonostante l’essere principiante, la fortuna non è stata dalla sua parte. La parola da lei scritta è “dio”, dichiaratamente scelta un po’ per esclusione rispetto ad altri termini molto più lontani. Fin dal principio, infatti, Mircalla non è sembrata convinta del termine scritto, rivelatasi infatti errato.
La parola corretta, come spiegato poi da Flavio Insinna, era “guardiano”. Se per torre di Londra, faro e cerbero tutti più o meno erano convinti, il legame con angelo ha letteralmente scatenato il putiferio. Il conduttore, infatti, ha giustificato il legame facendo riferimento all’angelo protettore che ognuno avrebbe ma, secondo molti, il termine guardiano non ha proprio senso, poiché si parla di angelo custode:
Ma che cavolo di preghiere dicevano da piccoli gli autori de #leredita?
Si dice angelo custode, non angelo guardiano!
Angelo di Dio che sei il mio custode, non il mio guardiano!— Emanuela E. Abbadessa (@emera64) May 5, 2022
Le proteste son state feroci:
#leredità l’angelo custode l’hanno fatto diventare “guardiano”. Ma andate affanculo.
— Orso Arturo (@ArturoP66023286) May 5, 2022
Non è la prima volta che la ghigliottina de L’Eredità cade vittima di queste pesanti polemiche. Chissà se il programma o il conduttore vorranno rispondere a queste parole o se, invece, se le faranno scivolare addosso.