È uno degli alimenti che dovremmo consumare quotidianamente e in grande quantità, la frutta. Ecco, però, cosa potrebbe succedere
Dovremmo mangiarla ogni giorno e più volte al giorno, la frutta. Alimento sostanzioso, ricco di sostanze nutritive e a basso apporto calorico è l’ideale per spezzare la fame tra un pasto e l’altro. Molti la usano anche per arricchire gli yogurt per una merenda diversa dal solito o per guarnire dolci e torte.
Non sempre, però, è tutto oro ciò che luccica. Come per tutte le cose, anche per la frutta può esserci un lato molto negativo: si tratta di uno degli aspetti meno considerati dal consumatore finale, ma il cui impatto può essere molto grave. Ecco cosa potrebbe succedere.
Frutta: sana sì, ma attenzione ai pesticidi
Non tutti hanno a disposizione un pezzo di terra in cui coltivare le proprie piante di frutta e verdura. I più fortunati che possono fare un piccolo orto, infatti, conoscono la provenienza del cibo che portano in tavola. Chi non può, deve cercare di affidarsi a coltivatori e produttori esperti e coscienziosi ma non è sempre facile, soprattutto nella frenesia della quotidianità.
Legambiente ha pubblicato il nuovo report sulla presenza di pesticidi e fungicidi della frutta e della verdura che consumiamo quotidianamente. Il documento, “Stop Pesticidi”, conferma che la frutta è la categoria più contaminata: oltre il 50% del campione contiene un pesticida. L’obiettivo è di ridurre almeno del 50% la presenza di pesticidi entro il 2030, così come quella degli antibiotici.
Il 35% dei campioni analizzati presenta una quantità di pesticidi entro i limiti di legge e solo l’1.39% è stato indicato come “irregolare”. Nonostante sembri poco, se si pensa alla quantità di frutta ingerita in una settimana il valore prende consistenza. Per quanto riguarda la verdura, invece, sono poche quelle che son state indicate con alte percentuali di fitofarmaci.
Nella frutta, ci sono alcuni tipi specifici che hanno presentato una più alta percentuale di irregolarità. I frutti più contaminati sono l’uva, le pere, le fragole e le pesce. Anche la frutta secca è stata trovata irregolare, quindi con pesticidi sopra il limite di legge, nel 3.13% dei suoi campioni e per i piccoli frutti la percentuale si alza a 4.44%. Per gli agrumi la percentuale è del 3.47%. Non solo la frutta, però, è stata individuata come un alimento contaminato. Anche il vino e il miele sono nell’elenco dei cibi con una più alta percentuale di residui.