Chi soffre di diabete o di glicemia alta deve fare massima attenzione al consumo di un alimento al quale è difficile resistere.
Si sa che chi soffre di diabete o comunque di glicemia alta deve ridurre sensibilmente il consumo di zuccheri. Compito arduo in questi giorni di Pasqua, quando bene o male tutte le case si riempiono di uova al cioccolato, che saranno poi consumate nei giorni successivi.
Chi ha problemi di glicemia ovviamente deve fare molto attenzione, evitando soprattutto il consumo di uova di Pasqua commerciali, che sono ricche di zuccheri. Ciò nonostante per queste persone esiste la possibilità di non rinunciare a un dolce così prelibato.
Alcune aziende realizzano da tempo in modo artigianale uova senza zucchero, sia con cioccolato al latte che con cioccolato fondente. Si tratta di prodotti che oramai sono presenti anche sugli scaffali dei supermercati. Scopriamo in cosa differiscono dalle uova di Pasqua tradizionali.
Glicemia e diabete, uovo di Pasqua: quale bisogna mangiare
La domanda che sorge spontanea è come riescono queste aziende a garantire il sapore dolce alle loro uova di Pasqua, nonostante il mancato utilizzo dello zucchero. La risposta sta tutta nei dolcificanti utilizzati in fase di produzione, come lo stevia, il maltitolo e altri edulcoranti.
Naturalmente le uova di Pasqua senza zuccheri aggiunti sono consigliabili per le persone che soffrono di patologie come nel caso dei diabetici. Tutte le altre, anche se fanno bene a fare attenzione all’assunzione eccessiva di zuccheri, a Pasqua possono fare un’eccezione, ovviamente senza esagerare troppo.
Anzi, in queste occasioni di festa, un buon dolce è sempre consigliato. Ma è preferibile consumare un prodotto di cioccolato fondente minimo al 70%. Se poi il cioccolato fondente non è gradito, si può consumare un altro tipo di uovo, come quello di cioccolato al latte, senza mai dimenticare che l’eccezione non può e non deve diventare la regola.
Nell’ottica di una sana alimentazione sostituire lo zucchero con i dolcificanti è infatti decisamente controproducente, perché hanno un potere dolcificante enorme, che a volte è 13 mila volte superiore a quello dello zucchero, e in più i dolcificanti possono creare problemi a livello intestinale, alterandone l’equilibrio.