Un recente test su alcune marche di pasta condotto da laboratori svizzeri ha individuato nei prodotti tracce di glisofato, una sostanza inserita nelle “probabili cancerogene”.
Si fa sempre più attenzione alla qualità degli alimenti che portiamo in tavola, e l’ultima notizia riguardante la pasta, tanto amata dagli italiani, potrebbe scatenare la psicosi.
Il portale GreenMe ha parlato di recente del test condotto dalla rivista Ktipp proprio sulla pasta. Questa volta i tecnici dei laboratori svizzeri hanno dato la caccia al glifosato, per capire sei i campioni analizzati, in tutto 18 referenze, ne presentavano tracce.
Il glifosato è un diserbante in grado di uccidere tutte le piante infestanti senza alcuna distinzione. Nel suo genere è il più utilizzato al mondo perché è economico ed è semplice da usare.
Pasta cancerogena, caccia al glisofato: i risultati dell’ultimo test
L’attenzione della rivista Ktipp è ricaduta sul glisofato perché lo Iarc lo ha inserito nella categoria dei “probabili cancerogeni”. Nel 2017 la Commissione Europea ha deciso di estenderne l’uso per cinque anni, quindi la concessione scadrà a fine 2022.
Fino a quel momento la Commissione dovrà decidere se rinnovarla o meno, tenendo conto dei pareri e degli studi contrari. Ma intanto, il test effettuato dai laboratori svizzeri ha individuato il glisofato in alcune paste, evidenziando comunque la presenza di quantitativi molto bassi, rientranti nei limiti previsti dalla legge.
Come riportato da Greenme, tre le marche di pasta esaminate ce n’erano 4 italiane o vendute comunque in Italia, contenenti tracce del diserbante: tagliolini Agnesi, spaghetti Divella, spaghetti Garofalo, tagliatelle Lidl Combino.
Invece tra le migliori paste senza glifosato ci sono gli Spaghettoni Barilla, le Penne integrali Barilla, gli Spaghetti integrali Combino Bio (Lidl). Sulle referenze Lidl, l’azienda è intervenuta con una precisazione inviata sempre a GreenMe: “Per la referenza ‘Combino Bio Organic Spaghetti’, il prodotto testato corrisponde a quello venduto nei punti vendita Lidl in Italia“.
Invece, per quanto riguarda le ‘Tagliatelle Combino’, si tratta di “un prodotto differente – spiega ancora la Lidel a GreenMe – in quanto il fornitore è diverso da quello che produce la pasta venduta in Svizzera”. Ciò significa che le tagliatelle Combino Bio, citate dal test perché contenenti tracce di glisofato, non sono quelle vendute nei punti italiani della Lidl.