La Tachipirina può essere un farmaco prezioso per la salute: occhio però, quanti di voi hanno davvero letto il bugiardino del farmaco?
La Tachipirina è uno dei farmaci più diffusi per i malesseri stagionali e influenzali. Fa infatti parte della categoria degli antipiretici e analgesici, ed è perciò utile ricorrevi in caso di stati influenzali e malattie esantematiche. Può anche aiutare a lenire gli episodi di cefalee, nevralgie ed altre manifestazioni dolorose di media entità.
Si tende perciò a utilizzarla con estrema leggerezza: rientra infatti nei farmaci a più largo consumo in tutto il mondo. Attenzione, però: le controindicazioni elencate nel bugiardino possono portare a conseguenze anche molto serie per il nostro organismo. Vediamo quali.
Tachipirina: ecco gli effetti indesiderati del paracetamolo
Prima di ogni cosa è necessario specificare che il consumo sistematico di Tachipirina è assolutamente sconsigliato a chi soffre di ipersensibilità al paracetamolo, o uno qualsiasi degli eccipienti contenuti nel farmaco. Anche in caso di anemia emolitica è bene evitare l’assunzione di Tachipirina, tranne nel caso delle compresse e del granulato effervescente da 500mg. Questo farmaco può anche creare un peggioramento nella salute dei soggetti affetti da insufficienza epatica e alterazioni della funzionalità dei reni. Va inoltre assunta con cautela nei casi di alcolismo cronico, anoressia, bulimia e, in generale, nel caso siano diagnosticati disturbi alimentari.
Come ogni medicinale, inoltre, anche la Tachipirina può originare effetti indesiderati anche di notevole entità. Sebbene non siano all’ordine del giorno, possono comparire patologie del sistema emolinfopoietico, coma ad esempio la trombocitopenia, leucopenia e anemia. Tra le controindicazioni legate all’assunzione di paracetamolo compaiono anche casistiche di disturbi del sistema immunitario. Possono infatti comparire orticaria, edema della laringe e anche episodi acuti di shock anafilattico. Si rileva anche l’insorgere di problematiche gastrointestinali ed epatobiliari, eritemi ed insufficienze renali.
Anche un eccessivo consumo di Tachipirina può portare a conseguenze molto rilevanti: un sovradosaggio del farmaco può infatti arrecare episodi di nausea e vomito. Nel peggiore dei casi, si può verificare anche fenomeni di citolisi epatica, che possono degenerare in necrosi massive e irreversibili. Tali effetti si rilevano in genere entro 24 ore dall’assunzione del farmaco, e devono essere attentamente monitorate dal personale medico incaricato.
Attenzione anche agli altri eccipienti
Altri eccipienti a cui prestare attenzione sono i seguenti: l’aspartame, che contiene fenilalanina, il cui accumulo può essere dannoso in caso di fenilchetonuria. Essa è una malattia metabolica ereditaria, e può provocare grossi danni cognitivi. Il maltitolo, altro eccipiente della Tachipirina, è sconsigliato in caso di intolleranza a particolari zuccheri, ed è da evitare in caso di ridotte funzionalità renali. L’elevata presenza di sodio, inoltre, la rende ancora più sconsigliata a chi soffra di patologie ai reni.
Cercate di non abusare mai né della Tachipirina, né di altri farmaci comunemente utilizzati: centellinare i rimedi farmacologici può infatti aiutarci a preservare uno stato di salute ottimale. Considerare innocua la Tachipirina o qualunque altro questo medicinale, esagerando nel consumo, magari senza aver prima consultato un medico, è un errore che può avere brutte conseguenze.