Quarta dose anti-Covid, in Israele è già stata introdotta e si discute anche in Italia: quali sono i dubbi
Al momento in Italia siamo giunti alla terza dose di vaccino nella lotta contro il Covid, a un anno dalla prima inoculazione (27 dicembre 2020).
Non mancano però dubbi da parte degli esperti sul proseguo nella campagna vaccinale fatta in questo modo. Marco Cavaleri, capo della strategia vaccinale dell’Ema, ha detto che non si può continuare con una dose booster ogni 3-4 mesi, si legge su SkyTg24, ha però aggiunto che la quarta dose deve essere considerata già da adesso per le persone più fragili e immunodepressi.
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“Le vaccinazioni ripetute a breve tempo di distanza non rappresenterebbero una strategia sostenibile a lungo termine”, ha aggiunto.
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Quarta dose anti-Covid, dubbie efficienza con distanza a breve termine
Dello stesso parere sul richiamo ogni 3-4 mesi è Sergio Abrignani, immunologo dell’università Statale di Milano, che in un’intervista al Corriere della Sera ha detto che “non ha molto senso con un preparato non aggiornato” perché ripetere la vaccinazione in tempo previ può addirittura spegnere la risposta immunitaria.
Quarta dose in altri paesi
Israele ha già somministrato la quarta dose a buona parte della popolazione e ora si attendono i dati, dice Abrignani.
Da ieri in Ungheria chiuque può fare la quarta dose (è il primo paese Ue) mentre in altri, anche extraeuropei, dove è stato dato il via libera riguarda solo una certa fetta di popolazione.
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In Danimarca è prevista per i più vulnerabili in Stati Uniti, Regno Unito, Cile e Grecia saranno sottposti a somministraziojne solo gli immunodepressi.