L’Ufficiale e la Spia è considerato un capolavoro. Tratto da un romanzo, è vera la vicenda che coinvolge la storia europea
Gli appassionati di storia riescono a immaginare l’ambientazione del film del premio Oscar Roman Polański più di chi è a digiuno della materia. L’Ufficiale e la Spia infatti non è un romanzo di agenti dei servizi segreti che negli anni ’70 e ’80, durante la Guerra fredda, hanno fatto la fortuna di molti.
Gli agenti, i traditori della patria e lo spionaggio è sempre esistito e gli ultimi anni dell’800 trovarono proliferazione. Il film trova infatti ispirazione da un evento reale, diffusamente trattato sui manuali di storia perché indice dell’antisemitismo diffuso in Europa già prima che i nazisti prendessero il potere in Germania e si rendessero responsabili delle note efferatezze contro il popolo ebraico.
Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Robert Harris sul caso di Alfred Dreyfus, un ufficiale dell’esercito francese che nel 1895 fu condannato di tradimento. Era un’Europa dove le idee di Marx e del socialismo reale portarono operai e contadini a duri scioperi e scontri così come gli anarchici. La pellicola è stata premiata con il Leone d’Oro al Festival di Venezia del 2019.
I conflitti sociali erano all’ordine del giorno, tanta era la tensione e ovunque negli eserciti c’erano sospetti di tradimenti e cospirazioni.
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La Francia aveva perso la guerra contro l’impero prussiano nel 1871 ed era forte nell’opinione pubblica l’idea che la causa fu il complotto degli ebrei. Le stesse accuse che furono mosse in Germania alla fine del primo conflitto mondiale che portarono Hitler al potere nel secolo successivo.
Alfred Dreyfus era nato in Alsazia, territorio che dopo guerra del 1871 era stata annesso all’Impero tedesco dei Prussiani e da cui la sua famiglia era scappata.
Lo scandalà scoppiò il 26 settembre 1894 quando si scoprì che gli odiati nemici tedeschi erano stati informati sui segreti militari francesi.
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La colpa ricadde sul giovane ufficiale ebreo, per la gioia dei tanti giornali antisemiti nati in quegli anni. Processato, Alfred Dreyfus evitò la condanna a morte e fu condannato alla deportato sull’Isola del Diavolo al largo della Guyana francese. Il suo nome è diventato sinonimo di capro espiatorio
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