Lo scrittore, regista, attore e storico del cinema Peter Bogdanovich è morto all’età di 82 anni: lutto nella settima arte.
Peter Bogdanovic, scrittore, regista, attore e storico del cinema, è venuto a mancare a 82 anni: la sua morte è stata confermata dal suo manager Fred Specktor. Conosciuto come un regista anticonformista, Bogdanovich ha realizzato film che spaziavano dal tetro dramma di formazione del 1971 “L’Ultimo Spettacolo”, con con Jeff Daniels e Cybill Shepherd a commedie bizzarre come “Ma papà ti manda sola?”.
Ha realizzato documentari su Buster Keaton e Tom Petty, ma ha anche recitato nella serie I Soprano, nel ruolo del terapeuta Dr. Elliot Kupferberg. Secondo The Hollywood Reporter, che ha parlato con la figlia del regista, Bogdanovich è morto oggi per cause naturali nella sua casa di Los Angeles.
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In una prolifica carriera durata più di 50 anni, Bogdanovich ha toccato ogni aspetto del cinema. Ha iniziato la sua carriera come critico, ha studiato i film dei suoi eroi come Howard Hawks e Alfred Hitchcock e ha curato rassegne di film al Museum of Modern Art e altrove. Ha avuto modo di conoscere Orson Welles, ha recitato nel suo ultimo, ma incompiuto film, L’altra faccia del vento e alla fine ha co-scritto la biografia di Welles.
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Bogdanovich si è unito allo sforzo per completare il film di Welles che ha debuttato su Netflix nel 2018. La sua ultima apparizione sul grande schermo nelle vesti di attore è in un cameo, girato lo scorso anno, in It – Capitolo due. Bogdanovich è cresciuto a New York da genitori immigrati europei; suo padre era un pittore serbo. Peter voleva fare l’attore e ha studiato con la leggendaria Stella Adler.
I più giovani e meno esperti di cinema potrebbero conoscere Bogdanovich, con i suoi occhiali e il suo caratteristico foulard, come il personaggio del dottor Elliot Kupferberg, un terapista dei Soprano. Più recentemente ha realizzato documentari su Buster Keaton e Tom Petty. Tra i primissimi lavori, invece, ricordiamo “L’Ultimo Spettacolo”, tratto dal romanzo di Larry McMurtry e girato in bianco e nero.
Roger Ebert ha scritto il film “sembrava nuovo e vecchio allo stesso tempo” e ha catturato il “vuoto” di una cittadina della prateria del Texas nel 1951. Il film è stato nominato per diversi Academy Awards tra cui per il miglior film, miglior regista e miglior sceneggiatura non originale. Tra i tanti tributi sui social media, il regista Guillermo del Toro ha twittato che Peter Bogdanovich “ha dato alla luce capolavori come regista ed è stato un essere umano molto geniale”.
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