Sara Pedri, gli ultimi messaggi scioccanti: “Sono un morto che cammina”

Sara Pedri, gli ultimi pensieri della ginecologa 32enne sono stati i seguenti: “Sono un morto che cammina. Questa volta non ce la farò”. Queste furono le ultime frasi scritte dalla ginecologa nel suo computer pochi giorni prima di esser trasferita dall’ospedale di Trento a quello di Cles, dal quale si dimise 24 ore prima di scomparire nel nulla.

 

La psicologa Gabriella Marano ha analizzato oltre 20.000 pagine di messaggi WhatsApp e ricerche su internet, la stessa psicologa è stata incaricata dalla madre della ginecologa scomparsa di riuscire a ricostruire il profilo psicologico e comportamentale della giovane dottoressa 32enne.

Sara Pedri, analizzate oltre 20.000 pagine tra WhatsApp e ricerche web (Screenshot)
Sara Pedri, analizzate oltre 20.000 pagine tra WhatsApp e ricerche web (Screenshot)

In questo modo si potrebbe risalire alle relazioni e alla sussistenza di alcune idee suicide, si evince anche l’esistenza di stress, straining e mobbing derivante dall’ambiente di lavoro, ci potrebbe essere anche la sussistenza di un nesso eziologico tra le vessazioni perpetrate nel rapporto di lavoro con i suoi superiori.

Sono 119 le pagine di perizia che l’avvocato della ginecologa, Nicodemo Gentile, ha depositato nella procura di Trento, aprendo un fascicolo per maltrattamenti e abusi di mezzi di correzione dell’ex primario del reparto di ginecologia di Santa Chiara, Saverio Tateo, licenziato dopo l’indagine di  una commissione interna, attualmente la sua vice Liliana Mereu è in servizio presso un’altra unità ospedaliera in Sicilia.

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Sara Pedri, oltre 20.000 pagine di messaggi WhatsApp e ricerche su internet sono state analizzate dalla psicologa

Secondo la psicologa la ginecologa si è trovata come un agnello in mezzo ai lupi, dove ha finito per essere sbranata dalla violenza di chi si è avventato contro di lei, è stata vittima di mobbing, nello specifico quick mobbing, ovvero di comportamenti vessatori frequenti e costanti, l’unico scopo era quello di violare la sua dignità di donna e lavoratrice.

L’intenzione era quella di creare intorno a lei un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante e molto molto offensivo il quale ha minato il suo equilibrio in circa 3 mesi, generando un disturbo post traumatico da stress, i quali hanno condotto la ginecologa 32enne alla depersonalizzazione di sé stessa.

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Secondo l’analisi della psicologa sembra che la ginecologa la mattina presto del giorno in cui è scomparsa, il 4 Marzo 2021 alle 6.16 ha effettuato delle ricerche presso il ponte Santa Giustina, il ponte lago Santa Giustina e il lago santa Giustina.

La sua vettura una Volkswagen TRoc è stata ritrovata proprio in prossimità del ponte di Mostizzolo, al confine tra i comuni di Cles e Cis, una zona conosciuta soprattutto per i suicidi.

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