Si infittisce il mistero sulla morte improvvisa di Paolo Calissano, l’attore trovato senza vita nel suo appartamento con la porta lasciata aperta e le medicine per curare la depressione.
Paolo Calissano sarebbe stato vittima di un mix di farmaci che potrebbe aver causato la sua morte lo scorso 30 dicembre. L’autopsia chiarirà le cause del decesso avvenuto nella sua casa romana nel quartiere della Balduina.
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La prima ipotesi sulla sua morte era il suicidio perché in casa sono state ritrovate svariati farmaci usati per curare la depressione. I medici però affermano che la morte non è stata voluta, ma a causa di un’incauta assunzione di farmaci.
Ad avvalorare la tesi è l’ex fidanzata dell’attore, Fabiola Polese, la quale non crede che Calissano si sia tolto volutamente la vita. Fabiola è stata proprio colei che l’ha trovato riverso per terra e ha dato l’allarme, dopo essersi preoccupata per non aver avuto risposta dopo svariate chiamate al telefono.
La donna ha affermato che le feste natalizie lo avevano portato giù di morale, e abbia aumentato il dosaggio dei farmaci, “ma non con l’intenzione di togliersi la vita”, ha dichiarato in un’intervista Polese. A poter dare qualche risposta potrebbe esserci il suo telefonino, sequestrato per dagli inquirenti per poterlo analizzare.
Inoltre la sua ex fidanzata ha dichiarato che a causa dei problemi d’ansia dell’attore, nel mese di ottobre è stato ricoverato in una struttura per qualche giorno. Al vaglio ci sono anche i medici che seguivano le sui condizioni di salute, aggravata probabilmente anche a causa delle restrizioni imposte per evitare il contagio da Covid.
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Le forze dell’ordine stanno valutando se Paolo Calissano fosse solo in casa al momento della sua morte, o in compagnia di qualcuno, anche se la sua casa era chiusa, ma senza mandate.