Morto all’età di 84 anni Gianni Celati, tra gli intellettuali italiani più importanti del dopoguerra: non solo scrittore, ma anche traduttore e documentarista, sperimentò linguaggi variegati.
L’Italia dice addio a uno dei maggiori intellettuali del Novecento: lo scrittore, traduttore, critico letterario e documentarista Gianni Celati è morto all’età di 84 anni a Brighton, dove viveva da tempo. L’autore è noto per essere riuscito a sperimentare diversi linguaggi.
Nato a Sondrio nel 1937, dopo aver trascorso l’infanzia e l’adolescenza a Ferrara si è laureato a Bologna in Letteratura inglese con una tesi su James Joyce. Negli anni Settanta ha insegnato presso la Cornell University di Ithaca, negli Stati Uniti, per poi tornare in Italia in qualità di professore di Letteratura angloamericana al DAMS di Bologna. Nel corso degli anni ha anche insegnato all’Université de Caen e alla Brown University di Providence.
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Gianni Celati tra scrittura, traduzioni e documentari
Gianni Celati, che negli anni ha scritto per riviste come Lingua e stile, Il Verri, Periodo Ipotetico, Alfabeta e Il Caffè, è stato un importante punto di riferimento della letteratura italiana del dopoguerra. Il suo primo romanzo, intitolato Comiche, è stato pubblicato da Einaudi nel 1971.
Complessivamente l’autore lombardo ha scritto circa 30 opere. Tra queste, Le avventure di Guizzardi, Narratori delle pianure, la trilogia Parlamenti buffi, La banda dei sospiri, Lunario del paradiso, Quattro novelle sulle apparenze, Verso la foce e Fata Morgana. Ma Celati è noto anche per le sue traduzioni.
La figura di James Joyce lo ha accompagnato per gran parte della vita: oltre ad aver incentrato la tesi su di lui, ha anche tradotto la versione dell’Ulisse pubblicata da Einaudi nel 2013. Un lavoro lungo ben sette anni. “La mia vita, come l’Ulisse, è stata un lungo flusso di coscienza”, aveva raccontato l’intellettuale in una vecchia intervista a la Repubblica.
Tra le altre sue numerose traduzioni si ricordano anche quelle di altri grandi classici della letteratura anglofona, da Jonathan Swift fino a Joseph Conrad, passando per William Gerhardie e Jack London. Negli anni, oltre all’insegnamento, alla narrativa e alle traduzioni, Gianni Celati si è dato anche ai documentari.
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Con la casa di produzione cinematografica bolognese Pierrot e la Rosa ha realizzato in qualità di regista vari lungometraggi, come Strada provinciale delle anime, Il mondo di Luigi Ghirri e Case sparse. Visioni di case che crollano. Nel 2003 è poi stato protagonista nel film-documentario Mondonuovo di Davide Ferrario, girato attraverso i luoghi della sua infanzia.