Marco Travaglio, direttore ed editorialista molto noto nel giornalismo politico italiano, è padre di Alessandro, rapper con il nome d’arte di Trava. Su YouTube, il ragazzo macina consensi. E sembra anche molto sensibile alle lusinghe televisive.
A ventitré anni, Alessandro Travaglio ha capito cosa vuol fare da grande. Non se lo sogna nemmeno di seguire le orme del padre Marco. Vuole fare il rapper, lui. E magari farsi strada in tv. Non a caso, anche chi non è interessato alla sua proposta musicale potrebbe averlo già visto da qualche parte.
Alessandro Travaglio, rapper figlio del Travaglio giornalista
Potreste averlo visto in un videoclip, per esempio. Nel 2010 ha infatti ballato nel video ufficiale della canzone “Tranne te” di Fabri Fibra. Poi nel 2015 ha partecipato alla trasmissione Italia’s Got Talent, dove si è esibito con un suo rap. Nel 2017, invece, ha aiutato Le Iene a organizzare uno scherzo a suo padre, fingendo di voler partecipare al Grande Fratello. E lo scherzo funzionava perché era credibile…
Finora Alessandro è uscito con due ep, di cui la stampa musicale si è poco occupata. È passato dal moniker Trava a Trevis o Travs, poi dovrebbe essere tornato a Trava. Fece discutere nel 2015 la sua esibizione a Italia’s Got Talent quando si presentò con queste parole: “C’è una grandissima differenza tra quello che fa mio padre e quello che faccio io. Lui fa il giornalista, io faccio il musicista”. Sembrò infatti che il giovane volesse sfruttare con una goffa capriola equilibristica il nome di suo padre, prendendone però subito le distanze.
Cosa ne pensa papà Marco?
L’anno scorso, invece, qualcuno ironizzò sul fatto che papà Travaglio avesse deciso di far pubblicità al figlio sui suoi social. Il sempre critico e severo Marco aveva postato il nuovo brano del pargolo Travs sui suoi social, invitando gli utenti a non insultare il ragazzo ma a rivolgersi a lui.
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Marco si immolava, perché abituato a subire critiche. E l’invito del giornalista era stato subito accolto dal popolo dei social. Piovvero critiche, sfottò, insulti e condanne. Com’era facile prevedere…