La notte di Natale del 2016 moriva l’autore e interprete della popolare canzone dei Wham, Last Christmas, George Michael
Dopo anni di silenzio l’ultimo compagno della pop star, Fadi Fawaz, ha rivelato alcuni agghiaccianti particolari delle ultime ore di vita Georgios Kyriacos Panayiotou
In queste ore di Natale risuona, in maniera più o meno ossessiva, la canzone simbolo del giorno di Festa negli ultimi trenta anni, Last Christmas dei Wham.
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Il brano, scritto ed interpretato dal suo autore, Georgios Kyriacos Panayiotou, questo il vero nome di George Michael, è nato, secondo la leggenda, in un pomeriggio piovoso nella casa di Londra del cantante mentre Andrew Ridgeley, l’altro componente dei Wham, guardava la partita alla TV.
Le ultime drammatiche ore di George Michael con il successo dei Wham in sottofondo
Last Christmas dal 3 dicembre 1984, giorno della sua uscita, ad oggi, ha venduto milioni e milioni di copie. Per amara ironia della sorte, è stata, almeno secondo quanto raccontato da Fadi Fawaz, l’ultima canzone della playlist che George Michael aveva sul cellulare la notte della sua morte.
L’artista londinese, come noto, è trapasssato proprio la notte di Natale, la festa che amava di più. Festa che, come hanno spiegato i vicini alla Polizia, ha onorato anche in quel tragico 25 dicembre 2016 seguendo i riti e la processione di quartiere.
Drammatici invece i racconti di Fedi Fewez il fotografo ufficiale, parrucchiere e soprattutto ultimo compagno di George. Lui e l’artista quella sera avevano litigato e Fedi aveva deciso di passare la notte in macchina nel vialetto di casa.
Quando il cuore di George ha ceduto, sconfitto dal peso, dalle condizioni di salute precarie e forse dagli abusi di gioventù, l’ipotesi del suicidio è stata smentita con sdegno e nettezza da tutte le analisi post mortem, il suo compagno non quindi era in casa.
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Fedi si è reso conto della situazione solo poche ore dopo quando, rientrando in casa, ha visto l’artista in terra. Fedi, non lucidissimo al momento, ha tentato di rianimarlo per più di un’ora perdendo, forse, tempo prezioso. Poi la chiamata al 911 di Emergenza: “E’ tutto blu, se n’è andato, è morto”. Ma ormai era troppo tardi.
La parabola terrena di George Michael era terminata nella casa di Londra ma la sua leggenda era già iniziata da tempo.