Serena Grandi si racconta in un’intervista dopo l’uscita del libro: “Non mi guardo allo specchio”. Il pensimento per l’intervento chirurgico
Serena a tutti i costi. Questo è il titolo el libro di Serena Grandi ma è anche stato l’obiettivo della sua vita, personale e professionale, raccontata nelle pagine che sono – recita il sottotitolo – Lettere di una vita mai inviate.
A 63 anni l’attrice si è messa a nudo dopo che per anni ha mostrato il suo corpo ed è stata apprezzata e amata da generazioni di maschio.
Ma proprio il suo fisico ora nn è più lo stesso e non solo per via dell’età. Se nel libro ci sono i segni indelebili ma anche invisibili della sua sofferenza, il corpo li mostra tutti anche per via della chirurgia estetica, ha spiegato in un’intervista a Il Giornale.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Serena Grandi diventa suora laica: ecco che cosa significa
Il rimpianto di Serena Grandi: “Neanche un seriel killer”
La locanda di Miranda era il suo ristorante a Rimini, chiuso per fallimento. L’attrice aveva bisogno di soldi, arriva così un’opportunità dalla televisione ma ancora oggi paga le conseguenze e quando si vede allo specchio piange.
Per lei era un periodo duro dopo la chiusura dell’attività. Si era già sottoposto a un intervento, la riduzione del seno dopo la nascita del figlio Edoardo. Poi arriva la proposta: fare un intervento di lipofilling al seno, un riempimento con il proprio tessuto adiposo, tutto in diretta.
Ogni passaggio sarebbe stato ripreso per essere poi commentato in studio in cambio di 30mila euro. Propost accettata, ma la pena è tanta, ancora oggi, quattro anni dopo i fatti. “Sulla mia pancia ho una cicatrice orribile. Mi hanno dato un centinaio di punti di sutura”, un segno che non avrebbe lasciato neanche un seriel killer, dice. “È come se avessero giocato al chirurgo con una bambola”.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Riccardo Di Pasquale: ecco chi è il marito dell’attrice Roberta Giarrusso
L’attrice manda un messaggio contro la chirurgia estetica. Se tornasse indietro non lo farebbe e accusa che il medico non ha fatto bene il proprio lavoro perché le sottopose a una mammografia prima dell’intervento, altrimenti si sarebbe scoperto il tumore che c’era al seno sinistro, asportato poi successivamente.