Dopo la notizia dell’archiviazione del caso di Denise Pipitone arrivano le prime parole di Piera Maggio: ecco cosa ha scritto sui social.
Le indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone, la bambina sparita nel nulla a Mazara del Vallo nel 2004, sono state archiviate. Il gip di Marsala ha accolto la richiesta della Procura spiegando in 30 pagine le motivazioni della decisione che mette fine al procedimento avviato nei confronti dei quattro indagati.
Si tratta di Anna Corona, l’ex moglie del padre naturale della bambina, di Giuseppe Della Chiave, il presunto rapitore a detta dello zio sordomuto Battista Della Chiave, e dei due presunti testimoni Paolo Erba ed Antonella Allegrini. L’inchiesta sulla figlia di Piera Maggio era stata riaperta nella scorsa primavera.
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Mentre per Erba e Allegrini la richiesta di archiviazione era arrivata in seguito alla loro ammissione di aver mentito fornendo falsa testimonianza, per gli altri due indagati non sarebbero emersi nel corso dei mesi elementi tali da sostenere un’accusa in giudizio. Per il gip di Marsala la decisione di mettere un punto fermo alle indagini non significa tuttavia “abbandonare ogni speranza o concreta possibilità di far luce sull’andamento dei fatti”.
Infatti, come sottolineato, è interesse della magistratura perseguire la verità, “laddove auspicabilmente emergano ulteriori elementi suscettibili di approfondimento per comprendere cosa sia accaduto a Denise e perseguire penalmente i responsabili del suo sequestro”. Non si esclude dunque che in un futuro prossimo possa essere riaperta la strada delle investigazioni.
Dopo la notizia dell’archiviazione delle indagini, Piera Maggio ha affidato ai social le sue parole sull’ultimo sviluppo della vicenda. “Chi ha rapito Denise deve sapere che non finirà mai, e che presto o tardi scopriremo la verità”, ha chiarito la madre della bambina scomparsa, che se oggi dovesse essere ancora in vita avrebbe 21 anni.
Numerosi i commenti di sostegno sotto il post, tra chi la invita a non mollare, chi si schiera contro l’omertà e chi critica aspramente il modo in cui sono state portate avanti le indagini negli ultimi 17 anni. Poche ore fa Piera Maggio insieme al padre di Denise, Pietro Pulizzi, ha condiviso un comunicato ricordando che nel corso delle indagini sono emersi elementi di “interesse investigativo” che tuttavia non sono stati ritenuti tali.
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Nelle motivazioni dell’archiviazione del gip di Marsala si legge che il compito del sistema giudiziario “non è quello di trovare a tutti i costi un colpevole, a prescindere dalla verità degli accadimenti e dalla sostenibilità di un’accusa in giudizio”, solo per “soddisfare il desiderio di giustizia e verità”. Piera Maggio d’altro canto ha confermato di non voler mollare: “Staremo ad attendere come sentinelle”.
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