Cosa sapere su Fali Ramadani, chi è e quanto guadagna il procuratore: le accuse nei suoi confronti della procura di Milano.
Al centro di un’inchiesta della procura di Milano c’è Fali Ramadani, importante procuratore macedone, che ha il cartellino di diversi calciatori importanti ed è socio di Pietro Chiodi. Intorno alla sua figura verte parte dell’inchiesta di questa sera che andrà in onda su Report. Ma intanto scopriamo qualcosa in più su questo procuratore sportivo molto famoso.
Abdilgafar “Fali” Ramadani o Fali Ramadani (nato nel 1969) è un agente sportivo e comproprietario dell’agenzia Lian Sports. Anche la sua data di nascita è oggetto di mistero: alcune fonti riportano infatti che sarebbe nato nel 1963, ovvero sei anni prima di quanto dichiarato. Sono decine e decine i giocatori che tratta il procuratore.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE –> Mauro Icardi e Wanda Nara nella bufera: accusati di riciclaggio
Nel 2015 Fali è stato nominato per il premio “Miglior agente dell’anno” ai Globe Soccer Awards. Tra i calciatori più interessanti dei quali detiene il cartellino, impossibile non citare Federico Chiesa, la forte ala della Juventus valutata intorno ai 70 milioni di euro da valutazioni ufficiali.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE –> Wanda Nara e Mauro Icardi, nuova crisi: “Lei si trova a Milano”
L’incredibile ascesa nel mondo del calcio di Fali Ramadani
Ci sono poi Leroy Sané, Kalidou Koulibaly, Ante Rebic, Nikola Milenkovic e Luka Jovic, solo per citare quelli più noti e interessanti. Ramadani è nato nel 1969 a Tetovo, Macedonia di origine albanese. Vive a Berlino dove gestisce Lian Sports insieme al suo socio in affari NiKola Damjanac.
Ramadani è riservato nei confronti dei media e raramente viene fotografato o concede interviste. Parla fluentemente italiano, perché comunque una delle principali piazze dove opera è proprio il nostro Paese. Un parente di Fali, Ibrahim Ramadani, è il direttore sportivo dell’FK Shkëndija, società calcistica con sede a Tetovo che gioca nella prima lega macedone.
Da circa una settimana è emerso il suo coinvolgimento, insieme al socio in affari Pietro Chiodi, in un’inchiesta – della quale parla anche la trasmissione televisiva Report in onda il 20 dicembre – con le accuse di evasione fiscale, riciclaggio e autoriciclaggio. Secondo alcune fonti, il procuratore guadagnerebbe cifre come 30mila euro al giorno di media.