L’Europa è alle prese con il rischio che la variante Omicron dilaghi e diventi un incubo. I paesi europei corrono ai ripari, con chiusure e nuove restrizioni.
La variante Omicron pressa l’Europa. Cresce la paura di una nuova fase pandemica che spinge gli stessi Paesi a ricorrere ai ripari. Nuove regole, nuove misure restrittive e chiusure dei confini per i non vaccinati. 93mila nuovi casi fanno tremare la Gran Bretagna che punta sull’accelerazione della campagna vaccinale.
Sappiamo ancora poco sulla variante Omicron, ma abbastanza per capire che la nuova variante sta causando un aumento della pressione sugli ospedali di tutta Europa. Le misure restrittive sono nuovamente alle porte, l’Olanda sembrerebbe pronta a indurre un nuovo lockdown.
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Anche la Francia, seppur non richieda ancora un tampone negativo per chi proviene da altri Paesi dell’Unione europea sta subendo la pressione delle terapie intensive, sta puntando ad approvare una legge che non consideri più i tamponi per quanto riguarda il pass che attualmente vige in Francia – così facendo saranno i vaccini l’unico veicolo per possedere una valida certificazione.
In Irlanda scatterà il coprifuoco già da domenica. I luoghi di intrattenimento, inclusi bar, pub e ristoranti dovranno chiudere alle 20. Anche la Danimarca, che ha raggiunto gli 11.194 casi, come spiega AdnKronos, di questi il 20% sono riconducibili alla variante Omicron. L’Irlanda è così pronta a chiudere, cinema, musei, teatri e altri luoghi ricreativi. I ristoranti chiuderanno entro le 23 e le scuole chiuderanno con una settimana di anticipo.
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In Germania sarà predisposta una quarantena di 10 giorni per chi proviene da zone ad alto rischio, ridotta a 5 dopo un test negativo. Preoccupa la situazione anche in Italia, dove aumentano i contagi e i ricoveri.
Spinta del governo sulle dosi booster per arginare la pandemia, aumentano anche le prime vaccinazioni e le seconde dosi. Nel nostro Paese sono stati registrati 84 casi da variante Omicron. Sale a 317 casi ogni 100 mila abitanti l’incidenza sui bambini da 0 a 9 anni, questo a dimostrazione che anche questa fascia è a rischio contagio. Intanto, come spiega Rai News, il tasso di morte dei no-vax è 45 volte più alto rispetto a chi ha già ricevuto la terza dose.