Al Consiglio europeo niente accordo sui prezzi dell’energia. I leader dei 27 Paesi europei rinviano la trattativa al prossimo tavolo di discussione.
La riunione del Consiglio europeo è stata infruttuosa. L’accordo sull’energia non è stato raggiunto dai leader dei 27 Paesi europei che hanno rinviato il tutto alla prossima discussione. L’istanza primaria era quella di trovare un accordo sui prezzi dell’energia.
Non sono bastate le tante ore del Consiglio europeo per raggiungere l’agognato accordo. È stato lo stesso Charles Michel, il presidente del Consiglio Europeo spiegando che pur dopo “un lungo dibattito su una questione molto importante per i cittadini e le imprese, abbiamo dovuto constatare che le divergenze sul tavolo hanno reso impossibile adottare conclusioni sull’energia. Torneremo sull’argomento in un prossimo Consiglio“.
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Tutto rimandato quindi al prossimo Consiglio. L’accordo non è stato raggiunto soprattutto, come spiega Rai News, per il sistema dello scambio di quote di emissione di CO2 e anche per la “tassonomia”: la Commissione presenterà la seconda parte il 22 dicembre.
L’accordo non è arrivato anche perché alcuni Paesi dell’Est, come la Polonia si contrappongono fortemente al sistema ETS ritenuto da questi ultimi svantaggioso, anche economicamente. Ma le posizioni divergenti non si ritrovano solo tra i Paesi dell’est ma anche tra Francia e Germania, come ha spiegato lo stesso neocancelliere tedesco Olaf Scholz.
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La Germania non vuole interrompere il transito del gas che arriva dall’Ucraina “Il Nord Stream 2 è un progetto imprenditoriale privato” ha spiegato il cancelliere tedesco. Dall’altra parte anche Macron afferma che il nucleare “non può essere considerata come equivalente alle rinnovabili, ma è un’energia a basso tenore” riferito al rilascio di anidride carbonica.
Ad esempio, come spiega Rai News l’Italia sta cercando di promuovere il gas come combustibile per la transizione energetica. Spazio anche per il Covid e la variante Omicron. Ursula von der Leyen ha dichiarato che l’Unione europea ha raggiunto un accordo con Pfizer, accaparrandosi 180 milioni di dosi di vaccini.