A oltre trent’anni dai fatti, va avanti il processo Bergamini che si sta celebrando davanti alla Corte d’Assise di Cosenza
Ieri c’è stato il controesame dei testi di polizia giudiziaria da parte della difesa di Isabella Internò, l’unica imputata e all’epoca dei fatti, novembre 1989, fidanzata del calciatore del Cosenza ucciso in circostanze mai del tutto chiarite sulla statale jonica in territorio del comine di Roseto Capo Spulico.
L’assistente capo Pasquale Pugliese e l’ispettore capo della Polizia Ornella Quintieri hanno ricevuto le domande degli avvocati Angelo Pugliese e Rossana Cribari, difensori della Internò.
La difesa con le domande ha fatto leva sulle precedenti sentenze e archiviazioni riguardanti le ipotesi del suicidio ma anche le piste del calcioscommesse e della droga. Insomma, si è cercato ovviamente di scardinare l’idea che l’omicidio sia avvenuto per motivi passionali legati alle gelosia di lei. Anzi, secondo gli avvocati era il calciatore ad essere geloso di lei.
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Denis Bergamini, dopo trent’anni si cerca ancora la verità
Denis Bergamini, nato ad Argenta in provincia di Ferrara nel 1962, è stato un calciatore che ha militato soprattutto nei campionati minori. Nel 1987-1988 è nelle fila del Cosenza, club con il quale gioca in Serie B.
Nel novembre 1989 il suo corpo viene ritrovato sulla Statale 106. Un camion gli passò anche con le ruote sopra. La principale pista fu il suicidio e così per anni ma i familiari non hanno mai creduto a ciò così come alcuni calcitori come l’ex compagno di squadra Michele Padovano.
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Nel novembre 2017 grazie auna nuova perizia disposta dal tribunale di Castrovillari, emerse la pista dell’omicidio e della morte per soffocamento. Oltre all’ex fidanzata, tra gli indagati c’è anche l’uomo alla guida del camion che lo travolse.