Arrestato stanotte Graziano Mesina, latitante dal luglio 2020. L’operazione è stata eseguita dai Carabinieri del Ros
Hanno collaborato anche gli uomini del Gis, del Comando provinciale di Nuoro e dello Squadrone eliportato carabinieri cacciatori ‘Sardegna’.
È stato fermato a Desulo, nel nuorese, ospitato da una coppia di coniugi, la cui posizione è al vaglio degli investigatori, scrive l’Agi.
Mesina deve scontare una condanna a 24 anni di reclusione. Esponente di spicco del bandidismo sardo, oggi ha 78 anni ed è ritenuto responsabile di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga.
Nella sua lunga carriera criminale è famoso anche per alcune clamorose evasioni. Nell’ultimo anno e mezzo vari blitz sono stati eseguiti nella zona di Nuoro e di Orgosolo alla ricerca di Grazianeddu. Tante era state le ipotesi formulate dagli investigatori come le piste estere che volevano Mesina, inserito dalla Criminalpol tra i sei latitati più pericolosi, in Tunisia o in Corsica.
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Chi è Graziano Mesina
Mesina aveva lasciato la sua abitazione di Orgosolo il 2 luglio 2020, il giorno precedente alla conferma della condanna da parte della Corte di Cassazione. Ha già trascorso 40 anni in galera prima di ottenere la grazia, revocata con la condanna definitiva. Sequestri, omicidi e tentati omicidi, la carriera criminale inizia quando giovanissimo viene arrestato nel 1956 per porto abusivo d’armi.
L’arresto, nella notte, dai @Carabinieri del ROS di Graziano #Mesina, il più noto esponente e primula rossa del banditismo sardo. Era latitante dal luglio 2020.
Il generale Pasquale Angelosanto, comandante del ROS pic.twitter.com/s2GggtYMD2— Rai Radio1 (@Radio1Rai) December 18, 2021
Si rende protagonista di alcune clamorose fughe, più simili al cinema che alla realtà come quando alla stazione di Macomer si libera delle manette e scappa dal treno. Dopo un po’ di tempo viene bloccato dai ferrovieri; o come quando lascia l’ospedale San Francesco di Nuoro calandosi con una tubatura dell’acqua.
Dai sequestri di Paolo Mossa a quello di Peppino Cappelli fino ai misteri del sequesto Kassam, Mesina è coinvolto nelle trame più oscure. Nel 2003 chiede e ottiene la grazia firmata dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e dal Guardasigilli Castelli.
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Lascia così il carcere di Voghera ma è coinvolto di nuovo in traffico di stupefacenti. Condannato di nuovo nel 2016, viene recovata la grazia. Ritorna in galera ma nel 2019 per decorrenza dei termini esce di nuovo. Poi il 2 luglio ricomincia la latitanza, fino alla scorsa notte.