Morti sul lavoro, due vittime in Campania, una in Puglia e in Sardegna: in metà dei casi i lavoratori erano senza contratto
Vittorio Tommasone aveva 59 anni e giovedì 16 stava lavorando alla ristrutturazione di un edificio privato sull’isola di Ischia. È morto dopo la caduta dall’impalcatura. Non aveva un regolare contratto di lavoro e lascia la moglie e tre figli.
Il tragico fatto è avvenuto in un cantiere nel comune di Forio, in zona Cava dell’Isola. Dopo l’impatto i colleghi lo hanno trasportato all’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno ma purtroppo non c’è stato nulla da fare. I carabinieri hanno appurato che lavorava a nero e hanno sequestrato sia il cantiere che la salma.
Luigi Aprile era un po’ più giovane, 51enne, e si stava occupando di spostare una gru da un camion a Massafra, in provincia di Taranto.
Nella sola giornata di giovedì si sono contati quattro morti sul lavoro. Da anni nel nostro paese ce ne sono mediamente tre ogni giorno. Numeri spaventosi ma la tendenza non si inverte, spinta dal lavoro nero, senza diritti né doveri.
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Morti sul lavoro, delle quattro vittime due erano senza contratto
Le altre due vittime nella triste giornata di giovedì, una si registra sempre in Campania, nel Salernitano, un’altra in Sardegna.
Pierino Oronzo, 55 anni, stava lavorando alla posa della guaina. È caduto sul bitume ed è rimasto ustionato. Adriano Balloi, 60enne di Tortolì, è rimasto incastrato sutto un escavatore mentre era a lavoro a Monte Attu. Trasportato d’urgenza all’ospedale Brotzu di Cagliari, è porto poco prima di arrivare nella struttura.
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Per tutti i casi si indaga per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti, ascoltando i testimoni e facendo i rilievi sul posto. Delle quattro vittime di ieri, due lavoravano a nero.