Jacopo Compagnoni aveva appena quarant’anni, era una guida alpina e il fratello della campionessa olimpica Deborah Compagnoni. L’uomo è stato travolto da una valanga in Valfurva (Sondrio), a circa duemilaottocento metri di quota. Nonostante sia stato trasportato in ospedale in elicottero, non ce l’ha fatta.
Tutti i soccorsi sono stati inutili. Jacopo Compagnoni, fratello di Deborah (tre titoli mondiali e tre ori vinti in carriera) è deceduto a causa di una valanga, a Valfurva, in zona Sobretta. Con lui c’era anche un amico, che è ancora in stato di shock per via del tragico incidente. Proprio questo secondo alpinista, che è riuscito a salvarsi, è riuscito a lanciare l’allarme ai soccorritori. Avrebbe anche tentato di prestare i primi soccorsi a Compagnoni, ma inutilmente.
Addio a Jacopo Compagnoni
L’intervento dei soccorsi è stato tempestivo. Sul posto è arrivato un elicottero. Ma il quarantenne Jacopo è morto durante il volo. Il suo amico è arrivato in ospedale poco dopo, con un secondo velivolo, e in codice verde. Era in evidente stato di shock. Secondo le prime informazioni la valanga che li ha travolti attorno a mezzogiorno e rivelava un fronte di circa cento metri.
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Jacopo era il fratello minore di Deborah, l’ultimo di tre fratelli (l’altro fratello si chiama Yuri). Aveva quarant’anni e lavorava da sempre come guida alpina, proprio come suo padre Giorgio. Jacopo era anche un apprezzato maestro di sci. In più, gestiva con la famiglia l’hotel Baita Fiorita a Santa Caterina. Aveva due bambine.
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Subito sono arrivati i messaggi di cordoglio da parte di tutto il mondo sportivo. La FISI (federazione sport invernali) ha rilasciato un comunicato ufficiale: “Il presidente Flavio Roda, e tutta la Federazione Italiana Sport Invernali sono vicini a Deborah e alla famiglia Compagnoni nel momento di questa tragica perdita”. Sui social sono tantissimi i pensieri dedicati all’uomo.
“Jacopo era molto conosciuto per la sua attività di guida alpina ed era anche stato soccorritore nella VII Delegazione Valtellina Valchiavenna“, scrivono i suoi colleghi istruttori di sci. “Un abbraccio sentito e commosso, con gratitudine”.