I nuovi dati segnano il trend negativo delle ultime settimane ma i vaccini funzionano. A dimostrarlo sono i dati: il 74% dei ricoverati nelle terapie intensive è no vax.
La Fiaso (Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere), ha constatato che nelle sale di rianimazione dei 16 ospedali sentinella il 74% dei ricoverati è no vax. I casi sono cresciuti nell’ultima settimana,+17%, tra vaccinati e non. Il dato che però risalta è quello che la media di età nelle rianimazioni tra i vaccinati è di 70 anni, l’80% dei ricoverati soffre comunque di altre patologie.
Per quanto riguarda i no vax, come spiega la Stampa, solo il 52% di questi è affetto da comorbidità: in questo caso l’età media si attesta sui 64 anni.
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Calano leggermente i ricoveri ordinari: nell’ultima settimana infatti Fiaso ha rilevato che l’incremento dei ricoveri ordinari è pari all’8%. Crescono invece del 17% i ricoveri nelle terapie intensive, spesso l’arrivo nelle sale di rianimazione arriva dopo 5-6 giorni di ricovero in reparti diversi da quest’ultimo.
Questo tipo di incremento è comune tra i pazienti affetti da gravi patologie, soprattutto chi non ha ricevuto la terza dose dopo 4 mesi. Nei reparti ordinari la media dei ricoverati è di 74 anni, nel 79% sono soggetti fragili con patologie.
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I non vaccinati ricoverati hanno invece una media di 65 anni, e di questi solo il 50% soffre di patologie pregresse. Su questo punto la Fiaso ha spiegato che “Il 50% dei pazienti Covid non vaccinati dunque è costituito da persone in buona salute”. Una conferma di quanto il vaccino sia efficace per prevenire la malattia più grave.
Fiaso spiega che l’aumento dei ricoveri nei vaccinati è attribuibile in parte alle patologie pregresse e a chi ha finito il ciclo vaccinale più di 4 mesi fa. “Il report dell’ultima settimana degli ospedali sentinella evidenzia la necessità e l’urgenza della terza dose per i pazienti fragili, ad oggi una priorità assoluta se vogliamo controllare le terapie intensive” ha dichiarato il presidente – Giovanni Migliore. Ad oggi i positivi in Italia sono più di 300mila.